Era il 31 agosto 2012 quando Carlo Maria Martini moriva nella casa dei Gesuiti a Gallarate. Il morbo di Parkinson, che lo affliggeva da anni, era arrivato al suo esito finale. Una grande folla di gente si era subito riversata in Duomo per salutare e ricordare colui che è stato arcivescovo di Milano per oltre vent'anni, dal 1979 al 2002.
Sabato, nel primo anniversario della morte del cardinale, sarà l'arcivescovo, Angelo Scola, a celebrare la Messa nella quale si farà memoria di Martini. L'appuntamento è in Duomo alle 17,30. Nello stesso giorno tutte le parrocchie e le comunità milanesi sono state invitate a ricordarlo. Il cardinal Martini è sepolto in Duomo, presso l'altare del Crocifisso, nella navata sinistra.
«La più grande gioia? I ventidue anni di episcopato a Milano» aveva rivelato un anno prima di morire. A Milano era stato mandato a sorpresa da Giovanni Paolo II e con la città lui, torinese, stabilì un rapporto stretto e profondo. Entrò a Milano a piedi, il 10 febbraio del 1980, portando in mano il solo Vangelo. Affrontò gli anni tremendi del terrorismo: a lui i Comitati comunisti rivoluzionari consegnarono il proprio arsenale.
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