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La maschera più votata è quella di Monti Ma nessuno la trova

La maschera più votata è quella di Monti Ma nessuno la trova

Sarà perché è la prima volta che la campagna elettorale si è svolta durante il carnevale, ma nella festa più dissacrante dell'anno stanno imperversando due strani casi politici. La maschera più richiesta di quest'anno è quella del film «V per vendetta», uscito nel 2006 ma sempre più attuale, e la meno venduta è quella di Mario Monti. Un volto bianco ghignante con sopracciglia, baffi, pizzetto nero e gote rotonde dipinte di rosso: è questo l'identikit di «V» protagonista di un attentato dinamitardo in un'Inghilterra del futuro oppressa da un regime totalitario e asfissiante.
«La vogliono tutti» spiega Luigi, l'esperto del negozio Torriani in via Mercato 5. Piace a tal punto? «Sì piace, probabilmente perché è anche un simbolo di rivolta e di ribellione al potere. Il mister V che la indossa nel film omonimo è un rivoluzionario che fa saltare in aria il parlamento inglese, stanco dei soprusi e delle malefatte dei parlamentari». Il pallido volto sarcastico, un misto tra Fantomas e il Joker di Batman interpretato da Jack Nicholson, la maschera ritrae la faccia di Guy Fawkes, il cospiratore britannico che nel 1605 tentò di far esplodere il parlamento londinese. E Monti cosa c'entra? «Altra questione. Quella di Monti è una maschera molto richiesta ma purtroppo non è stata prodotta. Un buco, si potrebbe dire, da parte delle aziende del settore. Frse avranno pensato che, essendo il professore il personaggio di un Governo tecnico, non sarebbe entrato nell'immaginario carnevalesco invece è uno dei più ambiti per questi festeggiamenti del 2013».
Sono alquanto seccati i rivenditori per questo «buco», anche Giorgia Lucchini di Party Magic in via San Gregorio 6, un negozio dove tutto l'anno campeggiano ali d'angelo e completini da infermiera conturbante. Via internet fornisce travestimenti da Milano alla Sicilia. «I politici non sono gettonati come una volta, però c'è ancora qualcuno che cerca ancora il loro volto in gomma. Non pochi dei miei clienti se ne sono andati delusi per non aver trovato la maschera di Monti». Rivoluzionari e leader a parte, il carnevale scommette principalmente sui travestimenti d'animali. «Gli animali stanno simpatici a tutti - conferma Giorgia Lucchini -. Il gallo, il ranocchio e la civetta ma anche il cavallo, la mucca e il gatto. Per quanto riguarda i costumi gli adulti vanno su Batman e Spider Man, mentre le donne stanno sul sexy con una nuova versione di Biancaneve, calze a rete e minigonna, oppure l'intramontabile Coniglietta di Playboy. Tra i bambini vincono ancora il corsaro e il pirata».
Se la moda di cammuffarsi da maialino rosa o da toro infuriato galoppa, trotta dall'altra parte il costume per cani e gatti. «Ne avevo una ventina - dichiara ancora Luigi da Torriani - sono spariti tutti. Erano vestitini per cagnolini di piccola taglia, o per gatti volendo, mantelline e maschere da Arlecchino e Zorro». Mici e barboncini girano per Milano sotto i colori di Arlechin Batocio, mentre non sono pochi i milanesi che s'imbarcano per il «baccanale» di Venezia.

«La moda del Settecento non tramonta mai» raccontano alla sartoria Lo Bosco, dove si affittano i preziosi costumi in broccato che rispolverano il secolo di Casanova, quando non c'era bisogno di un sinistro e angoscioso mister V per mettere dinamite nel salotto che conta, ma bastavano camicie bianche con pizzi e calze in seta per scatenare quell'amore che è da sempre l'energia più rivoluzionaria.

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