La giornata mondiale dell'ambiente è anche la giornata della prima visita all'Expo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma anche quella della firma della Carta di Milano, un documento che impegna i sottoscittori, città e istituzioni pubbliche e private, a tutelare l'ambiente a partire dalla lotta allo spreco alimentare per garantire cibo e acqua a tutti.
Il miliardo di tonnellate di cibo buttate ogni anno sono ancora troppi, anche se «per per la prima volta le persone denutrite sono scese sotto gli ottocento milioni» ha ricordato il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina. «Nutrire il pianeta è la sfida epocale che l'umanità ha di fronte, vuol dire assicurare cibo e acqua a tutti gli abitanti della Terra, ma anche garantire alle prossime generazioni quell'energia che prendiamo in prestito ogni giorno - ha detto Mattarella - oggi la sostenibilità è condizione stessa della pace non meno di quanto lo sia il rispetto dei diritti fondamentali della persona; è giusto parlare di sogni, ma che siano sogni a occhi aperti perché assicurare il nutrimento a tutti oggi non è più scontato, ma la sfida parte da ciascuno di noi: da consumatori possiamo evitare lo spreco che è un insulto: è possibile fare in modo che i prodotti invenduti, in prossimità della scadenza, vengano distribuiti tra chi ha bisogno e non ha reddito sufficiente».
Dal primo all'ultimo, i rappresentanti delle istituzioni hanno sottolineato quanto quello che è stato definito «un successo» sia stato possibile solo grazie alla collaborazione di tutti. All'inizio, come ricordato da Mattarella, sono stati proprio i rappresentanti di partiti differenti Letizia Moratti e Filippo Penati a inaugurare la collaborazione che portò all'assegnazione dell'esposizione a Milano. Anche il sindaco di Milano Pisapia lo ha sottolineato: «È come nelle famiglie: in certi momenti solo insieme ci si sente più forti e in grado di superare le difficoltà».
Ieri si è così potuto celebrare questo risultato parlando della questione ambientale e battezzando le classi accorse in massa a visitare il sito come «generazione Expo». Una definizione piaciuta sia a Mattarella che a Giuseppe Sala, il commissario a Expo: «Questa Expo è il frutto di quella devozione al lavoro che fa degli italiani un popolo capace di imprese straordinarie e di unirsi intorno a un progetto - ha affermato - la strada è ancora lunga, ma un elemento mi è sembrato molto incoraggiante: fin dall'apertura abbiamo avuto la percezione di una partecipazione del tutto particolare dei tanti che sono venuti qui, e non parlo solo degli aspetti quantitativi, che pure stanno rispettando le previsioni, mi riferisco a un sentimento di popolo costituito da curiosità, voglia di apprendere e senso di partecipazione: le migliaia di classi scolastiche che sono venute ci fanno pensare a una sorta di generazione Expo».
«Questo evento si sta dimostrando un grande successo - ha ribadito Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia - proprio la coesione dimostrata dalle istituzioni deve essere per noi motivo di particolare soddisfazione come la capacità di questa esposizione di riportare al dentro del dibattito internazionale temi come l'alimentazione sana e sicura per tutti e la necessità di agire in maniera sostenibile: parlare di questo significa parlare del futuro delle prossime generazioni per questo abbiamo scelto come motto “nutrire il futuro” per il padiglione Lombardia».
Sfida non da poco come ricordato dal ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti: «Lo slogan di quest'anno “sette miliardi di sogni, un pianeta da consumare con cura” ci richiama alla nostra responsabilità globale».
Albina Assis Africano, la responsabile del padiglione Angola che ha parlato anche per gli altri Stati, ha sottolineato l'importanza della Carta di Milano: «Il manifesto firmato oggi da città e organizzazioni internazionali è un accordo necessario per offrire alle generazioni future cibo sicuro, ed è una delle eredità più importanti di questa Expo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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