McDonald's licenzia «Ma se arrivano i permessi per allargarci...»

Hamburger e patatine «a rischio» oggi dalle 12 alle 14.30 e dalle 19 alle 21. I lavoratori di McDonald's hanno proclamato lo stato di agitazione e un primo pacchetto di otto ore di sciopero, oggi hanno organizzato anche un volantinaggio in piazza Duomo per spiegare le ragioni della protesta. La catena di fast food intende licenziare 95 lavoratori, la chiusura del ristorante in Galleria prevista il prossimo 15 ottobre - il locale era sotto sfratto e Prada ha vinto già un anno fa la gara per gli spazi e ora vuole le chiavi - ha reso «necessario ripensare all'organizzazione delle risorse umane tra le sedi di Milano e hinterland» ha spiegato la direzione. E sindacati e addetti sono sul piede di guerra.
McDonald's Italia ha spiegato così la decisione di licenziare 95 dipendenti, ribadendo tuttavia ieri sera la disponibilità a riprendere un confronto con le parti sociali. Ma sull'esito della trattativa coinvolge direttamente il Comune. «Il dialogo con le parti sociali - si legge nella nota - è iniziato alcuni mesi fa con l'obiettivo di trovare insieme soluzioni che potessero evitare il ricorso al licenziamento collettivo. L'azienda ha proposto alcuni strumenti, come la flessibilità degli orari di lavoro». Di fronte al mancato accordo su questi punti con i sindacati, «l'azienda ha deciso di aprire una procedura di licenziamento collettivo per 95 dipendenti. McDonald's rimane comunque aperta al confronto e si augura di trovare al più presto un'intesa con le parti sociali, auspicando una risposta positiva da parte del Comune rispetto alle richieste concordate e relative a permessi di ampliamento di alcuni ristoranti».

A fronte di questi permessi l'azienda potrebbe «più facilmente farsi carico dell'impatto occupazionale derivante dalla chiusura del ristorante di Galleria». Va ricordato anche che McDonald's ha avviato (e non ancora ritirato) un ricorso al Tar contro il Comune per il risarcimento danni dovuti allo sfratto da oltre 20 milioni di euro.

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