Nella telenovela sul nuovo stadio di San Siro (prima puntata, dicembre 2018) almeno i club hanno avuto una posizione molto netta fin dall'inizio: il Meazza andava demolito tout court. E un pezzetto alla volta, Milan e Inter l'hanno messa in rete. Nel dossier inviato a Roma in vista dell'avvio del dibattito pubblico sul nuovo San Siro che comincerà lunedì o al più tardi mercoledì prossimo il vecchio Meazza è stato «polverizzato», sparita anche la Torre 11 che doveva rimanere come «vestigia», già un contentino per il «fronte del no» che ha appena organizzato una catena umana intorno a Palazzo Marino. Con la riduzione delle volumetrie previste dl Piano di governo del territorio e la richiesta della giunta di aumentare il verde pubblico, le squadre hanno accettato il taglio e - a compensazione - fatto completamente sparire dai rendering ogni segno del Meazza.
L'area attualmente occupata da San Siro viene riconfigurata a distretto sportivo con un'area a verde attrezzata con aree ludiche e sportive. Per la realizzazione di tutte le opere (nuovo stadio e comparto) sono previsti 80 mesi di lavoro, inizio il primo gennaio 2024 e fine del restyling complessivo - stadio e distretto sportivo-ludico-commerciale 31 luglio 2030. Quando nell'ottobre 2019 il Consiglio comunale approvò 16 condizioni per proseguire con il progetto del nuovo stadio al settimo punto c'era: «L'ipotesi di abbattimento del Meazza si ritiene superata: deve essere prevista una proposta specifica in merito alla sua rifunzionalizzazione».
Il presidente del Milan Paolo Scaroni ironizzò: «Sono andato a cercare rifunzionalizzazione sulla Treccani ed è una parola che può voler dire molte cose, e va bene così». Appunto. Ieri anche il sindaco Beppe Sala non si è scandalizzato: «Sullo stadio per me non ci sono elementi di novità, e maggior ragione io adesso non voglio dire più niente o condizionare il dibattito. Non c'è più la torre? É la proposta dei club, ora c'è il dibattito e poi la parola tornerà alla giunta. Adesso diamo voce alla città». É chiaro, puntualizza, «che noi abbiamo chiesto una serie di cose, ridurre i volume, tenere una parte a verde significativa e le squadre ci rispondono che per farlo devono utilizzare lo spazio dove c'è oggi il nuovo stadio per fare gli sviluppi urbanistici. Questa è la loro proposta, vediamo che ne esce adesso dal dibattito. Capisco che ha senso per le squadre. E dai comitati che chiedono di non demolire il Meazza non è venuta fuori un'idea per gestire due stadi, economicamente è gravoso».
Il consigliere Pd Rosario Pantaleo, presidente della Commissione Antimafia, domanda ironicamente_ «Rifunzionalizzaee e abbattere quindi sarebbero la
stessa cosa? Attendiamo la documentazione aggiornata, per poterla leggere con attenzione e dare un'opinione ponderata». Protesta (tra gli altri) anche il consigliere della Lista Sala Enrico Fedrighini e Sinistra Italiana.
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