Il mendicante che per vivere si traveste da Babbo Natale

Eh, non c'è più il Natale di una volta! Anche Babbo Natale chiede l'elemosina perché non ce la fa a sbarcare il lunario. E' di origine pugliese ma vive a Milano il clochard che si è travestito da Babbo Natale. Ieri in corso Vittorio Emanuele ha aperto un cappellino rosso, dove la gente lasciava venti centesimi, trenta, un euro. Scusi, le monete dentro il cappello servono per un'associazione benefica? «No - risponde l'uomo - sono per me. Che c'è di male? Ormai non ci sono soldi per nessuno e nemmeno per Babbo Natale».
Ma il vestito in velluto rosso e la barba di chi sono? «Miei». Quanto ha speso per comperarli? «Cento euro. Sono tanti, ma ho pensato che sarebbe stato un investimento. Chi non lascia un po' di euro a questo Babbo?». Già. Anche i bambini buttavano qualche monetina nel cappellino rosso. Al tempo della vecchia povertà i piccoli scrivevano a lume di candela una letterina pensando di ricevere un dono dal vecchietto che volava in cielo su una slitta trainata da renne nella luna.

La vecchia povertà aveva sogni e la speranza che con essi sarebbe riuscita a cambiare il mondo per andare sulla luna. Ora invece sono i bambini a pagare i loro sogni, perché nella nuova povertà anche le fiabe sono cadute in basso e vince la scaltrezza di chi senza pudore ti frega anche il Natale.

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