Antonio Ruzzo
La conferma arriverà oggi. Anche se con il secondo esame fatto in coltura, dopo che quello del «liquor» aveva dato esito negativo, già si parla di meningite batterica e non meningococcica quella diagnosticata dai medici su un paziente di 49 anni ricoverato l'altro ieri al pronto soccorso dell'ospedale di Legnano e poi trasferito per gli accertamenti nel reparto di malattie infettive. Una meningite batterica di cui ancora non si conosce il ceppo e che avrebbe fatto scattare la necessaria la profilassi per tutti coloro che sono entrati in contatto con il malato negli ultimi giorni. L'uomo, un 49enne di Busto garolfo, era stato trovato svenuto in casa dai volontari del 118 dopo che era scattato l'allarme perchè alcuni suoi familiari non riuscivano a mettersi in contatto con lui. Un allarme su cui si potrà far chiarezza nelle prossime ore come ha spiegato ieri l'assessore al Welfare della Regione Lombardia: «In merito all'uomo ricoverato nell'ospedale di Legnano con sintomi riconducibili a meningite- ha spiegato Giulio Gallera- ho contattato la direzione generale dell'Asst Ovest Milanese che mi ha assicurato che i primi accertamenti effettuati hanno dato un riscontro negativo. Come da protocollo sono stati eseguiti ulteriori approfondimenti i cui risultati saranno disponibili già oggi».
Da Legnano a Pavia dove sono invece decisamente migliorate le condizioni di una signora di 70 anni ricoverata da alcuni giorni nel reparto di Rianimazione del Policlinico San Matteo di Pavia anche lei con i sintomi di una meningite. Dopo gli esami fatti dai sanitari è stato verificato infatti che la forma di meningite da cui è stata colpita è una delle meno pericolose e così, dopo le terapie antibiotiche le sue condizioni sono velocemente migliorate e per questa ragione non si è resa neppure necessaria la profilassi dei suoi familiari e delle persone a lei più vicine. L'allarme era scattato dopo che la 70enne pavese si era recata al pronto soccorso perchè non si riusciva a debellare una febbre alta persistente nonostante una cura antibiotica.
Ed proprio questa similitudine di sintomi con i virus influenzali che sta creando una situazione di psicosi in regione perchè la paura (assolutamente non giustificata secondo gli esperti) della meningite si unisce ad una situazione invece realmente complicata per il picco dell'influenza. Durante le Feste i centralini del 118 e i pronto soccorso degli ospedali sono stati infatti letteralmente presi d'assalto, con una media di duemila chiamate quotidiane.
Una «assalto» che la Regione prova a disinnescare con i numeri: «Per quanto riguarda il meningococco- ha spiegato nei giorni scorsi l'assessore
Gallera- in Lombardia non c'è nessuna emergenza o epidemia. Nel 2016 i casi registrati sono stati 37, in linea con gli anni precedenti e con una incidenza di casi assolutamente inferiore a quella del decennio 2001-2010».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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