Meno occupati ma più assunti a tempo indeterminato

Il lavoro va ancora male, ma c'è un bicchiere mezzo pieno secondo l'ultima rilevazione dell'Osservatorio di Assolombarda sui dati 2013. Se è vero che calano ancora sensibilmente gli occupati, in Lombardia la qualità dei lavoratori e dei loro contratti è considerevole. I rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono il 97% ed è alta anche la percentuale di laureati, oltre un terzo del totale, e di donne che ormai rappresentano un quinto dei dirigenti e un terzo dei quadri.
Qui però finiscono le buone notizie. In totale il saldo occupazionale è di 1,3%, in particolare a soffrire sono state le micro imprese con un -4,6%. Mentre le piccole e medie rislagono lievemente, rispettivamente +0,5% e +0,2%. La media di cassa integrazione per dipendente poi è stata di 40 ore contro le 28 del 2012. L'industria ha sofferto più dei servizi, -2% contro -0,2%, ma il segno meno vale per entrambi. Nel mezzo della crisi però non è andata così male: «È noto come il 2013 sia stato per l'Italia -afferma Mauro Chiassarini, vicepresidente di Assolombarda con delega per Lavoro e occupazione- un anno particolarmente complesso sul fronte occupazionale e, in questo quadro, Milano e la Lombardia non hanno fatto eccezione».

«Veniamo da cinque anni durissimi per le nostre imprese - ribadisce- ma il quadro avrebbe potuto essere di gran lunga più tetro senza alcune delle caratteristiche della nostra area: la qualità delle risorse umane, la forte presenza di personale femminile e l'elevata stabilità contrattuale, sono indicatori che si sta puntando sulle persone per ripartire».

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