«Mense, controlli sugli stranieri» Una maroniana nella tempesta

«Mense, controlli sugli stranieri» Una maroniana nella tempesta

Chiedere alle istituzioni europee di «porre particolare attenzione ai controlli nell'ambito della sicurezza alimentare relativi alle patologie infettive dovute anche all'impiego di personale straniero nei processi di produzione, distribuzione e somministrazione di alimenti negli ambienti scolastici, sanitari e sociosanitari». Ha sollevato discussioni a non finire l'emendamento (alla «proposta di parere sul programma di lavoro della Commissione europea 2014») firmato da Maria Teresa Baldini, consigliera regionale della Lista Maroni. Dopo le polemiche il riferimento agli stranieri è stato cancellato, l'emendamento è stato modificato e quindi ha incassato il via libera della commissione Sanità. Alcuni esponenti della maggioranza e lo stesso capogruppo della Lista, Stefano Bruno Galli, avevano preso subito le distanze. «Il gruppo consiliare “Maroni presidente” si dissocia dall'emendamento presentato dalla consigliera Baldini, espressione di una presa di posizione del tutto personale», ha subito chiarito Galli. Contrari anche gli alleati di Nuovo centrodestra. «Sono lieto del passo indietro fatto dalla collega Baldini, che ha accettato di modificare il testo del suo emendamento - ha detto Stefano Carugo - in caso contrario avremmo dovuto votare contro la sua proposta, una proposta pretestuosa e inaccettabile».
Di parere opposto, invece, gli altri alleati, Fratelli d'Italia. «Io l'avrei votato anche se fosse rimasto nella versione originale - sostiene il capogruppo, Riccardo De Corato -. Chiedere maggiori controlli sui cittadini extra Ue che lavorano nelle mense, a contatto con i generi alimentari, non ha nulla a che fare con il razzismo. Anzi, è uno strumento per evitare derive razziste». «Che esista un allarme sul ritorno nel nostro Paese di infezioni ormai debellate non è certo un fatto nuovo.

È stata l'Organizzazione mondiale della sanità a parlare della presenza di focolai di tubercolosi nel nostro Paese. È ovvio che proprio in Lombardia, una delle regioni europee a più alto tasso di immigrazione regolare e irregolare, questa emergenza sia più avvertita».

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