La prima messa di Scola con il popolo del design

Durante l'omelia il cardinale lancia un appello: «Sarà meticcia, non ci sono muri che tengano»

«Il Salone del Mobile, lavorando con le istituzioni, potrà contribuire a costruire la metropoli del futuro». Ha voluto elogiare la Milano del fare e della creatività l'arcivescovo Angelo Scola durante la sua omelia all'auditorium della fiera di Rho. E ha anche voluto ribadire il suo messaggio forte sull'immigrazione perché la città si prepari ad essere sempre più meticcia e multietnica.

Per farlo si è rivolto a una «platea» insolita: gli oltre 350mila visitatori della settimana del design che, tra eventi glamour e serate artistiche, hanno riempito Milano di nuovi spunti e di parecchie provocazioni. Scola ha scelto una vetrina internazionale per chiedere alla città di essere più elastica, più ricettiva. «Queste - ha detto - sono manifestazioni da concepire come momenti di edificazione della nuova metropoli, che convoglia le energie di uomini e donne». Una metropoli «meticcia, nonostante il nostro sforzo di contenimento, perché non ci sono muri che tengano per impedire questi fenomeni».

Quello di Scola al Salone del design è stato un debutto. Mai, durante le scorse 54 edizioni, nessun cardinale aveva celebrato messa alla kermesse mondana e modaiola. Lui ha scelto di farlo negli spazi espositivi - anche se avrebbe potuto tranquillamente optare per una delle parrocchie vicine - proprio per lanciare un messaggio anche al popolo laico. Tutti infatti saranno chiamati a dare il proprio contributo su un tema delicato come quello dell'immigrazione. Un fenomeno, secondo l'arcivescovo, che «cadrà sulle nostre spalle anche quest'estate e per cui è importante che ognuno faccia la sua parte».

L'arcivescovo, rivolgendosi agli organizzatori della manifestazione e ai vertici di Federlegno, ha anche augurato che «l'arte del legno si sviluppi e sia generatrice di nuovi rapporti, di una società più umana e di amicizia civica. È abbastanza impressionate leggere lo spazio che date ai giovani e il peso che hanno alcune eventi, i Fuorisalone, che promuovete in connessione con questo appuntamento visitato da così tanti stranieri. L'invito è a proseguire su questa strada».

Molte le personalità presenti all'omelia, tra cui l'ex premier Silvio Berlusconi e il capolista di Milano popolare Maurizio Lupi. «Il suo essere qui - si è rivolto a Scola il direttore generale della kermesse Giovanni De Ponti - è la cosa più bella».

Quest'anno la messa celebrata da Angelo Scola non è stato l'unico momento in cui la Diocesi di Milano ha partecipato attivamente alla settimana del design. La Chiesa ambrosiana ha anche aperto le porte del Refettorio Ambrosiano, la particolare mensa dei poveri di piazza Greco nata da un'idea di Davide Rampello e Massimo Bottura e gestita da Caritas Ambrosiana, che ha aperto al pubblico per essere visitata come galleria d'arte e design, uno spazio fuorisalone.

Per l'occasione il Refettorio ha ospitato un'installazione realizzata dall'architetto e designer Anna Barbara «Ut Unum» che si è ispirata ai temi del dialogo interreligioso, in particolare all'uso del cibo nelle religioni.

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