Regalo di Natale ai milanesi, almeno a quelli che utilizzano i mezzi pubblici per andare al lavoro. Con un'attenzione particolare ai pendolari. Entro dicembre Atm anticiperà l'orario di apertura delle linee della metropolitana di una mezz'ora. Ovvero dalle 6 alle 5,30 con differenze di minuti a seconda delle linee. Questo quanto annunciato dal presidente dell'Azienda dei Trasporti Milanesi Bruno Rota alla commissione consigliare congiunta Mobilità e Verifica partecipate.
«Abbiamo osservato - ha spiegato Rota - che c'è una forte domanda: sono circa un migliaio gli utenti che tutte le mattine dai vari capolinea prendono i bus sostitutivi alle 5:30, prima quindi che apra il metrò». Il pensiero va in particolare ai pendolari: «sono 800mila le auto che entrano in città ogni giorno» spiega ancora Rota. Obiettivo dell'operazione, fortemente voluta dal sindaco: incentivare anche chi viene da fuori a usare il mezzo pubblico. Nel dettaglio il primo treno della rossa partirà da Sesto Fs alle 5:40 invece che alle 6.15. Da Bisceglie alle 5:50 invece che alle 6:20, da Molino Dorino alle 5:40 invece che alle 6:10 e da Rho alle 5:50 invece che alle 6:16. Per quanto riguarda la verde: la prima corsa da Assago sarà alle 5:50, da Abbiategrasso alle 5:40. Al capolinea opposto: da Cascina Gobba il primo treno accenderà i motori alle 5:45, da Cologno alle 5:50 invece che alle 6:05. Dal capolinea M3 Comasina la prima corsa è fissata alle 5:45, alle 5:40 da San Donato. I treni da Bignami (capolinea della Lilla) anticiperanno di 20 minuti, partendo alle 5:40, così da San Siro. I nuovi orari sono stati calibrati in modo da organizzare gli interscambi.
Costo dell'operazione per il Comune 3,6 milioni di euro. «Il costo dell'apertura anticipata del metrò venga pagato con i dividendi di Atm, senza gravare sul bilancio del Comune - polemizza l'ex vicesindaco Riccardo De Corato -. A dicembre 2015, i dividendi ordinari di Atm ammontavano a 3 milioni, quelli straordinari a 30 milioni di euro».
Prolungando l'orario, sarà necessario assumere personale: «Col sindacato stiamo discutendo dell'assunzione di una ventina di persone. Mi sento di confermare che per fine anno partiamo col nuovo orario, ma è necessaria la formalizzazione di un accordo col sindacato». Parola del numero uno di Foro Bonaparte.
Per recuperare risorse per il rinnovo del parco mezzi Atm ha venduto due immobili - il deposito di via Verona (13,1 milioni) e gli uffici di via Ricasoli ceduti per 7,3 milioni. Ma «La gara per 10 bus elettrici è andata deserta due volte, ma la stiamo rifacendo». Un altro problema è che «se non riusciamo a sostituire almeno 100 vetture l'anno, non riusciamo a mantenere l'età media del parco nemmeno al punto in cui è adesso».
«Il Comune che si vanta di essere sostenibile e impedisce ai cittadini di circolare con le proprie auto - attacca Fabrizio de Pasquale (Fi) - non è stato capace di acquistare 10 bus elettrici, l'1% del parco mezzi totale».
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