Metti un weekend sul lago: la zucca fa festa a Cernobbio

Domani e domenica la mostra dell'ortaggio, simbolo dell'autunno e uno dei piatti più tipici del Comasco

Metti un weekend sul lago: la zucca fa festa a Cernobbio

L'estate sta finendo, me ne accorgo dal fresco che fa e anche dalle zucche che domani e domenica saranno in festa a Rovenna per la 21esima «Mostra della zucca del Basso Lario». È un'occasione per una scorribanda del Viaggiatore Goloso a Cernobbio. Ora borgo che richiama a grandi alberghi e grande finanza, nacque attorno un convento (coenobium) di suore. All'inizio di un viaggio ci vuole una bella colazione. Alla pasticceria Poletti cappuccino e brioche (calda, fragrante), ma anche pasticcini e torte, focacce e gelato. Il piccolo terrazzino sul retro è gradevole con quest'aria frizzante. Anche l'Enoteca La Piazzetta merita una tappa: gastronomia, vini e altri prodotti di qualità. Sempre su via Regina c'è Casa Cattaneo, più conosciuta come Casa d'affitto, l'edificio più noto disegnato dall'architetto razionalista Cesare Cattaneo. Costruito nel 1938-1939 destinato a un negozio e ad appartamenti, è stato edificato da Cattaneo in piena libertà, poiché il terreno era suo. Al primo piano, l'Archivio Cattaneo.

A Cernobbio si mescolano sperimentazioni e classicismi. Villa D'Este appartiene al secondo filone. Considerata una delle più belle opere di arte architettonica del Cinquecento, venne progettata da Pellegrino Pellegrini detto «Il Tibaldi» e costruita nel 1568 come residenza estiva del Cardinale Gallio. Nel 1873 divenne un hotel di lusso, meta di principi e re. Qualche nobile viene ancora, ma ora l'aristocrazia è quella del denaro.

Su lato creativo incontriamo «Materia», il ristorante del giovane (classe 1990) Davide Caranchini, uno dei cuochi più interessanti dell'ultima generazione, che dal Noma di Copenhagen ha portato la predilezione per il mondo vegetale, pur conservando sapori del territorio: tartare di salmerino, kefir, abete e sedano di montagna; lavarello, burro, salvia e pesche. Più tradizionale, ma altrettanto soddisfacente la trattoria del Glicine: foie gras della casa con marmellata, minestra di patate e finferli, gamberi al rosmarino su crema di lenticchie rosse.

Nella splendida Villa Erba, passò molte estati il grande regista Luchino Visconti conte di Lonate Pozzolo, figlio di Carla Erba erede della dinastia degli industriali farmaceutici e del duca Giuseppe Visconti di Modrone. Vi tornò, quando non apparteneva più alla sua famiglia, per ultimarvi il montaggio di Ludwig, uno dei capolavori del suo crepuscolo.

Prima di salire a Rovenna per la Mostra della Zucca, facciamo tappa alla Cittadella della Seta. Anche qui, come in tutta la provincia di Como, la lavorazione della seta ha avuto un grande sviluppo. Non distante da Villa Erba sorgeva, a cavallo tra Ottocento e Novecento, il complesso industriale di proprieta dell'ingegnere Davide Bernasconi. Al centro dell'area troviamo le due ville dell'ingegnere, una ospita il Municipio e l'altra, in stile Liberty, è sede espositiva. Attorno alle ville un nucleo urbanistico industriale, con i capannoni, gli alloggi per i dipendenti, perfino un asilo infantile. Fino agli anni '50 dello scorso secolo, l'industria viveva accanto ma separata dalla Cernobbio turistica, quasi un'anima divisa in due. Oggi quest'area è l'unico sito, molto interessante, di archeologia industriale tessile del Comasco.

Eh, sì ha molte anime questa zona del lago, anche quella legata alla zucca che domani e domenica va in scena a Rovenna. È una sagra diversa dalle altre, nata per far conoscere e valorizzare il territorio e non per spillare danaro ai visitatori. L'evento è cresciuto con il tempo e nell'ultima edizione sono arrivate 3.000 persone. La mostra della zucca si è saldata all'antica mostra del bestiame che portava qui gli allevatori. Vengono anche ora: oltre alla zucca, cucinata in tutti i modi, dai tortelli, ai risotti alle torte dolci, fritta o al forno, arrivano anche i produttori di salumi e formaggi d'alpeggio. I ricavi vengono reinvestiti per interventi sul territorio e in particolare per servizi di ripristino e bonifica dei sentieri montani del monte.

E proprio lassù, a 1119 metri, un centinaio di metri sotto vetta del monte Bisbino concludiamo il viaggio al Rifugio Bugone, venti posti letto, un bel camino e una cucina che ristora il viandante. Davanti al camino, ecco taglieri di formaggi e salumi, stinco con polenta, polenta al gorgonzola. E via così.

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