Michelina, 89 anni, "murata" in casa

Invalida, abita sui Navigli in una Ztl: assurdo il divieto esteso ai taxi

Michelina, 89 anni, "murata" in casa

La signora Michelina Battiato ha 89 anni e i suoi problemi di salute. Prigioniera di un inghippo che sembra studiato apposta per mettere in difficoltà le persone anziane e malate come lei. «Da un paio di mesi i taxi non entrano più nella mia via - spiega -. Così sono agli arresti domiciliari...».

Michelina abita da sempre sull'Alzaia Naviglio Pavese al civico 12. Sono lei e il marito 88enne, anche lui malato. Vivono soli, «poi c'è una ragazza che ci aiuta per fortuna». Siccome l'anziana signora ha parecchi problemi a camminare, per le commissioni quotidiane chiama spesso il taxi. «Mi faccio portare in ospedale per le visite - continua -, dal dentista, a comprare i prodotti per diabetici o le altre cose che mi servono». L'Alzaia è Ztl e all'imbocco dal lato di viale Gorizia c'è un varco con le telecamere (ad altri accessi ci sono i dissuasori mobili). «Giusta la chiusura alle auto private - concede l'anziana -, con il taxi non ho mai avuto problemi ad arrivare fino a casa. Da giugno però i tassisti si rifiutano di accedere alla mia via perché rischiano la multa. E mi mollano all'angolo. È successo decine di volte». Il cartello che autorizza l'accesso delle auto pubbliche infatti è sparito. Certo, la distanza dall'angolo con viale Gorizia non è molta. Ma per la quasi novantenne è uno sforzo enorme. «Quel tratto a volte lo faccio in carrozzina, a volte chiamo la lettiga. Quando avevo lo macchina, avevo anche il pass. Poi l'unica soluzione rimasta era il taxi. Quindi è tutta l'estate che sono segregata. L'altro giorno un tassista mi ha riaccompagnato dal San Giuseppe e ha oltrepassato i varchi arrivando fino al portone: Io non la lascio per strada, signora, mi ha detto. Ma si sarà preso la multa».

Michelina, un pochino sorda ma molto battagliera, ha cominciato a telefonare con pazienza a chi di dovere. Al Radiotaxi, al Comune, ai vigili, ai giornali. Non chiede assistenza, ha i mezzi per cavarsela. Come ha fatto finora. «Ho parlato con i vigili di quartiere, ho spiegato che da quando c'è il divieto alle auto pubbliche sono disperata, perché sono invalida. Mi hanno confermato che un'ordinanza del Comune ha stabilito che non entrino più neppure i taxi. Si faccia portare dalla badante, ha detto il vigile. Però le gambe sono le mie...». La signora e suo marito hanno deciso che presto andranno in casa di riposo. Ormai i parenti si fanno vedere sempre meno e loro preferiscono lasciare l'appartamento per una struttura attrezzata.

«Non riesco neppure a visitarne qualcuna, come ci vado? E quando ci trasferiamo, come facciamo con i bagagli?». Conclude l'anziana: «La decisione del Comune è fuori dal mondo. Non capisco come facciano a non pensare a noi vecchi con difficoltà motorie».

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