"Da milanese vi chiedo di farmi un favore: consideratemi un rom"

All'ex agente in pensione niente mutuo per una casa Aler: "Ma ai nomadi il Comune regala gli alloggi"

"Da milanese vi chiedo di farmi un favore: consideratemi un rom"

Trent'anni al servizio dello Stato, a rischiare la pelle prima a Reggio Calabria, durante i famosi moti di «Reggio capoluogo», poi in giro per l'Italia, fino all'approdo in città alla Squadra Mobile. «Dopo la pensione sono riuscito a entrare in una casa Aler a Muggiano, ma ora l'Azienda vuole metterla in vendita e io non posso riscattarla, troppo anziano perché la banca mi conceda in mutuo. In compenso nel mio quartiere ci sono i nomadi a cui il Comune vuole regalare 20 case prefabbricate spendendo 700mila euro. Per questo ora chiedo al sindaco di diventare rom anch'io, così avrò diritto a una casa gratis e senza Imu da pagare».
Pio Cafaro, ex ispettore di polizia, ha 68 anni, sposato, due figli grandi, il primo dei quali già fuori casa, ha alle spalle la solita vita errabonda. Entrato nelle allora «guardie di pubblica sicurezza» nel 1966 come prima destinazione finisce a Reggio Calabria dove poi scoppiarono i famosi “moti”. Poi Bolzano, quindi Milano, dove entra nella squadra di polizia giudiziaria, partecipando alle indagini di «Mani Pulite» con Antonio Di Pietro. Poi nel 94 la pensione e una decina di anni fa l'ingresso in un alloggio Aler a Muggiano. Ma il vero problema di Cafaro è che l'Azienda vuole ora mettere in vendita l'intera palazzina e per il suo alloggio potrebbe chiedere sui 180mila euro. «Che non ho. Così, anche se l'operazione non è imminente, ho cominciato a preoccuparmi. Sono andato in banca, ma il direttore ha subito storto il naso “Ne riparliamo quando sarà il momento” facendomi così capire che mi considera troppo anziano per un mutuo a lungo termine». E così prende carta e penna e scrive a Pisapia.
«Caro Primo Cittadino, apprendo ha stanziato 700mila euro per venti case mobili comprensive di arredi, da collocare nell'area (di proprietà del Comune), di via Martirano. Solo nel 2011, l'assessore alla sicurezza aveva promesso che il campo nomadi sarebbe stato smantellato nel giro di tre anni e le allora scandalose villette abusive demolite. E ora i residenti apprendono appunto che è stato aperto un bando pubblico per la costruzione di venti villette prefabbricate da collocare proprio nel campo di via Martirano».
Quindi ecco la richiesta di acquisire la «status» di rom e «quindi avere diritto alle abitazioni mobili (con tutti gli annessi, arredi, luce, Imu, ecc) che sono sicuro, nel frattempo, grazie alla sua politica di generosità rivolta ai bisognosi e finanziata dagli italiani tutti, si saranno moltiplicate». E infine l'invito: «Caro Primo Cittadino, la invitiamo a venire a Muggiano; la accompagneremo volentieri a vedere da vicino le famiglie rom per le quali ha aperto un bando per la formazione di venti case mobili.

Le mostreremo le loro lussuose auto, le meravigliose antenne paraboliche installate sui tetti delle loro ville (in muratura e abusive) e le loro donne ingioiellate».
E alla fine, come post scriptum, un avvertimento: «Sono tra quelli che l'hanno votata, un errore che non ripeterò mai più».

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