Una «rottamazione» accelerata dei motori diesel. La Regione ha previsto di estendere il blocco della circolazione nei mesi invernali agli Euro 4 senza filtro a partire dal 2020 ma Milano ha deciso di battere i tempi, anticipando di un anno la misura e costringendo (nei fatti) cittadini e pendolari a cambiare prima la macchina. Già dall'1 ottobre del 2019 chi ha un mezzo che rientra nella categoria dovrà cambiarlo o rassegnarsi a tenerlo in garage dalle 7.30 alle 19.30 dal lunedì al venerdì per sei mesi. Il divieto sarà in vigore in tutta la città. Già dal prossimo ottobre - in questo caso lo ha previsto anche il Pirellone, a meno di un ripensamento da parte del neo governatore Attilio Fontana - scatterà invece il blocco invernale per gli Euro 3. L'ordine del giorno approvato due giorni fa dal centrosinistra e appoggiato anche dai 5 Stelle punta ad eliminare per tappe tutte le auto a gasolio dalla circolazione entro il 2025 «con deroghe per un tempo definito - precisa l'assessore alla Mobilità Marco Granelli - per chi possiede un diesel Euro 6 prima dell'approvazione della delibera, per mezzi pesanti e bus». «Milano 2025: gasolio e diesel free» del resto è anche il titolo che la lista sala (prima firmataria) ha dato all'odg condiviso anche dal sindaco Beppe Sala. Per gli Euro 4 senza fap lo stop invernale diventerà poi permanente da ottobre 2021, valido cioè tutto l'anno fatte salve le domeniche. Per gli Euro 5 si partirà col blocco invernale nel 2024 e per gli Euro nel 2025.
Il piano prevederebbe anche il divieto di ingresso permanente in Area C per gli Euro 5 e 6 dal 2023 e di tutti i veicoli che usano carburanti fossili dal 2030. «Fissiamo delle regole ma lanciamo anche contributi per il ricambio dei mezzi» afferma l'assessore alla Mobilità Marco Granelli. Con il Bilancio di previsione per il 2018 il consiglio ha approvato un fondo da 30 milioni per le politiche antismog e Granelli precisa che «24 milioni saranno utilizzati per la sostituzione delle vecchie caldaie ma sei milioni li offriremo a chi vuole sostituire l'auto. Puntiamo più sul ricambio che sull'installazione dei filtri». E non saranno fondi a disposizione di tutti i milanesi. «Partiamo con i mezzi merci, diamo una mano a chi usa l'auto per lavorare».
Sull'aumento dei biglietti Atm l'assessore sposa in pieno la linea del sindaco e precisa che il dossier, prima di essere approvato dalla giunta e poi dal consiglio, sarà condiviso con Arpa e con il Sitam (i gestori delle linee di trasporto pubblico dell'area metropolitana), «per evitare che ci siano sperequazioni.
Cercheremo di tutelare gli abbonati, ricordando che c'è anche lo sgravio fiscale per del governo che su un annuale equivale a 48 euro in meno. Stiamo pensando anche un meccanismo di marketing più aggressivo per favorire gli abbonamenti».ChiCa
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