Un piano ministeriale non applicato, o derogato. In 194 Comuni soltanto il numero dei richiedenti asilo ospitati ricade entro i limiti fissati dal governo. Questo il quadro che emerge dall'analisi di Éupolis Lombardia sui migranti nelle strutture di accoglienza in Lombardia (dati aggiornati ad aprile). Lo studio (tratto da dati delle Ats comunicati alla Regione) parla di 20.695 migranti accolti in Lombardia e di 630 Comuni che li ospitano, pari al 41,2% del totale. Calcolata anche la media di migranti ospitati per Comune: il risultato medio è pari a 14. Nella fascia inferiore, circa un quarto dei Comuni, il dato è inferiore a 6 persone, mentre nel 25% dei Comuni che si collocano nella fascia superiore supera i 30.
Il riferimento è il Piano nazionale di ripartizione del ministero dell'Interno, che risale a 18 mesi fa (dicembre 2016). L'applicazione è il punto. Il documento del Viminale, per esempio, stabiliva in 2.700 circa i migranti per Milano, «valore molto inferiore a quello riscontrato ad aprile 2018» si legge. Il valore riscontrato a Milano è 3.128 migranti.
Per i Comuni piccoli, inferiori a 2mila abitanti, il piano fissava un numero unico per tutti: 6 migranti. Ma, si legge, «il numero mediano di migranti per Comune ad aprile 2018 è pari a 10, un valore molto superiore a quanto previsto». Per i Comuni sopra i 2mila abitanti, il meccanismo di calcolo dei richiedenti asilo da accogliere era questo: 2,7 migranti ogni mille abitanti. Il valore medio riscontrato da Éupolis è pari a 2,2 per mille, quindi in linea con le previsioni, ma la media inganna: nel quarto di Comuni meno «accoglienti» il dato è molto basso, inferiore a 1,2 per mille. Nel quarto superiore, invece, raggiunge il 7,3 per mille. Alto.
Insomma, la morale è che ci sono differenze enormi e carichi spesso gravosi. Come detto, 194 Comuni sono in linea con i tetti ministeriali, mentre in tutti gli altri o non sono presenti migranti o sono presenti in numero diverso da quello previsto in teoria.
«I tetti sono stati sfondati, e le prefetture vanno a tentoni - commenta l'assessore regionale Riccardo De Corato - questa è oggi la Lombardia, e meno male che la Regione, come dicono al Comune di Milano, si mette di traverso, altrimenti...». «Il dato che emerge è che il piano non viene rispettato. E quando ho detto che avrei dato un premio a chi non accoglie - spiega - parlavo di questo. Per esempio del Comune di Valleve, Bergamo, dove siamo a 195 migranti per mille abitanti. È normale? A questi punti si arriva soprattutto per i segnali che la politica sta dando, per esempio a Milano, con i cortei, i pranzi, i mesi dedicati all'accoglienza. I migranti poi vanno a finire nei Comuni piccoli, con poche centinaia di abitanti. Milano fa bella figura e poi pagano gli altri».
De Corato ieri ha visitato il centro d'accoglienza di Bresso, che oggi ospita 390 migranti («ma per un periodo sono stati anche 600», ricorda). Dopo il sopralluogo, ha lamentato la mancanza di controlli. «Spero che il ministro Salvini guardi questi numeri - ecco l'appello dell'assessore regionale - anche perché oggi ci sono centri di accoglienza, non di espulsione come al tempo del governo Berlusconi.
Fa bene quindi Salvini a dire facciamo i Cie, perché se i Cie sono 4-5 come fai a espellere? Infatti adesso si espelle solo chi è accusato di avere legami con il terrorismo. E anche io dico riapriamo i Cie che c'erano, e magari uno a Malpensa od Orio al Serio».
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