Milano capitale dei single. Vivono soli 302.947 cittadini, il 45% sul totale delle famiglie ed è un dato decisamente superiore rispetto alla media italiana, che si ferma intorno a quota 32%. Se a questo si aggiunge che 76.036 (l'11% delle famiglie) sono mono-genitori (perchè papà o mamma sono single o divorziati), la quota delle famiglie composte da persone o genitori «soli» sale addirittura al 56%. E guardando in prospettiva, alle proiezioni della città nel 2035, colpisce che tra sedici anni (un tempo che vola) gli anziani over 70 passeranno dagli attuali 243mila a 263mila, rappresenteranno quindi il 18% dell'intera popolazione. Quasi due milanesi su dieci. Sono dati di cui il Comune ha dovuto tener conto nel predisporre il nuovo piano di sviluppo del welfare, in pratica l'insieme delle azioni che intende mettere in campo da qui ai prossimi anni per fornire sostegno alle categorie più deboli. La giunta ha adottato il piano (che archivia quello del 2012) martedì scorso, ora dovrà passare nei Municipi che hanno trenta giorni per presentare le loro osservazioni e infine approderà in consiglio per il voto finale. I dati forniti dal Sistema informativo del Comune denotano dunque un tendenziale invecchiamento della popolazione, solitudine e il fenomeno sempre più frequente di figli con genitori separati o divorziati. A questo proposito, l'amministrazione propone già il sostegno e la consulenza del centro Gea «Irene Bernardini» per evitare traumi ai figli e trovare accordi soddisfacenti tra le parti nella gestione dei minori.
Ripartirà dopo l'estate la distribuzione della bebè card, sospesa a causa del fallimento della società che gestiva il servizio, e sarà estesa (a meno di sorprese) anche alle mamme lavoratrici che attraverso il sussidio mensile potranno pagare la baby sitter (se il bimbo non ha trovato posto all'asilo). Se la popolazione invecchia, per allontanare l'eventuale momento della non autosufficienza il Comune punterà ad aumentare gli iscritti e le attività nei 29 centri di aggregazione sparsi sul territorio. E tra gli obiettivi futuri inseriti nel piano c'è la creazione di un centro di orientamento unico per le persone con disabilità. Potrebbe nascere anche una card per usufruire più facilmente dei servizi sportivi (vedi l'accesso in piscina), culturali o sociali del Comune.
Dalla fotografia della città emerge infine un aumento delle famiglie in stato di povertà, non solo quelle numerose. Dopo il negozio di via Leoncavallo 12 in un bene confiscato alla mafia e quello in via Sebastiano Del Piombo 13, si punta ad arrivare a 10 social market in città, i supermercati solidali che distribuiscono frutta, verdura, alimenti a lunga conservazione a persone segnalate dagli enti accreditati, quindi in rovata difficoltà.
L'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino, che è candidato alle Europee e potrebbe quindi lasciare a breve l'incarico se eletto, non manca di contestare Lega-M5S.
«Milano - dice - fa una scelta molto forte e precisa, investe sul welfare, non taglia i servizi e riorganizza sempre di più i propri presidi. Negli stessi mesi il governo annuncia tagli ai servizi per disabili. Due visioni radicalmente alternative».
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