Milano, capitale dei single tristi e impoveriti dalla crisi

Milano, capitale dei single tristi e impoveriti dalla crisi

Famiglie di single? Una contraddizione in termini. «Oggi la famiglia è prevalentemente di un individuo, che è un ossimoro. Il modello individualista ci ha portato dove ci ha portato...» dice Mauro Magatti, preside della Facoltà di sociologia dell’Università Cattolica. Aggiunge con ottimismo: «La famiglia è come la religione: si ha sempre l’impressione che debba sparire e non sparisce mai». E monsignor Erminio De Scalzi, presidente della Fondazione Family 2012, sintetizza: «C’è una delegittimazione culturale e politica del modello di famiglia».
L’avanzare delle persone che vivono da sole a Milano è nei dati: 368mila persone in una città di un milione e trecentomila persone. Ma dietro questi numeri molto raramente ci sono single scintillanti alla Sex and The City, solitari per scelta sentimentale. È una realtà molto sfaccettata, che più spesso nasconde tristezza: «Sono 190mila le persone che vivono da sole a Milano per ragioni di lavoro. Duecentomila sono gli stranieri. Ottantacinquemila sono in cerca di casa. E poi ci sono tanti anziani» spiega don Luca Violoni, segretario del VII Incontro mondiale delle Famiglie, l’appuntamento che dal 30 maggio al 3 giugno ospiterà famiglie da tutto il mondo e per tre giorni Papa Benedetto XVI a Milano.
Un’occasione per riflettere sul tema, nel giorno in cui il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, spiega come la crisi economica sia più leggera per chi vive insieme: «Si vive meglio in una realtà accorpata familiare o parafamiliare piuttosto che da single.

Situazione quest’ultima in cui si hanno maggiori difficoltà ad affrontare problemi umani e finanziari». A Milano i giovani tra i 20 e i 30 anni che vivono soli sono 43mila, tra i 31 e i 40 anni siamo a quota 80mila tra i 41 e i 50 anni arriviamo a 67mila.

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