Comune e Asl sono cauti e non vogliono creare allarmismi. Ma obiettivamente i dati sul contagio da Hiv sono da brivido. A Milano e dintorni si registrano tre nuovi casi ogni due giorni e nel 2012 i pazienti presi in carico sono stati 572. Il doppio rispetto agli anni passati: 226 i contagi nel 2010 e 289 quelli nel 2012. Il problema resta legato a chi ha contratto il virus ma non lo sa né si è mai sottoposto a test. Da qui comportamenti sessuali un po' troppo sportivi e non protetti che provocano il dilagare della malattia. Tanto che il territorio dell'Asl di Milano registra il 56% delle nuove infezioni, più di ogni altro luogo d'Italia, anche tra i 16enni e gli over 70. In compenso calano i casi di Aids conclamato: erano 81 nel 2010 e sono scesi a 65 nel 2012.
«Le terapie - sostiene l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino - hanno notevolmente ridotto la mortalità per Aids ma questo non deve farci abbassare la guardia».
Palazzo Marino, Asl e associazioni di volontari, in occasione della giornata mondiale per la lotta all'Aids, hanno messo in campo una serie di iniziative per promuovere la prevenzione e diffondere la cultura del preservativo. Tra queste il tram Atm, che sabato circolerà in centro con a bordo dj e animazione, e la manifestazione di Asa (programmata per il primo dicembre) della coperta dei nomi in Galleria: un modo per ricordare le vittime dell'Aids e per sensibilizzare al problema. L'Asl organizzerà banchetti in varie vie della città e farà informazione nelle discoteche, a cominciare dall'Alcatraz. Sabato le farmacie distribuiranno profilattici gratis e fino all'8 dicembre li venderanno gratis. «È estremamente importante la collaborazione fra le istituzioni e le associazioni per una prevenzione capillare» spiega il direttore dell'Asl di Milano Walter Locatelli. È più che mai urgente, infatti, invertire la tendenza: in base ai dati parziali raccolti dalle Asl nel 2013 i contagi dell'Hiv non sembrano calare e c'è chi paragona Milano a New York. «I dati che abbiamo sono da considerare sottostimati almeno del 30% - spiega Gianmarino Vidoni, direttore del servizio Malattie a trasmissione sessuale dell'Asl Milano - perché prendono in considerazione solo chi si è sottoposto a test. Le persone che credono di non correre alcun rischio e non fanno il test, anche se malate, non figurano nelle nostre statistiche». Pur essendo lontano dall'emergenza degli anni Ottanta, l'allarme è alto. E non solo per l'Hiv. Tra i nuovi pericoli ci sono anche le altre malattie a trasmissione sessuale. La sifilide (229 casi nel 2011 e 208 quelli del 2012) e la gonorrea (117 casi nel 2011 e 120 quelli del 2012).
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