Cronaca locale

"Milano città violenta? Non abbandoniamoci a emotività e social"

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, accusa il centrodestra: "Strumentalizza". Ma lunedì (finalmente) arriva Lamorgese

"Milano città violenta? Non abbandoniamoci a emotività e social"

Il centrodestra la chiama in causa da Capodanno, dalle violenze di gruppo in piazza Duomo, e lunedì - finalmente - il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese arriverà a Milano per partecipare al Comitato per l'ordine e la sicurezza in prefettura. Il sindaco Beppe Sala si aspetta «la conferma di più personale», però «il tema non è il numero assoluto - precisa -, le forze dell'ordine vanno distinte a seconda di quello che fanno, dunque staranno in ufficio o in strada? In strada anche di notte? Non sto ributtando il problema sul governo e sul ministro, che stimo moltissimo, ma noi assumiamo vigili e chiederò di vedere analoghe assunzioni dal Ministero». Eppure, nonostante l'escalation di violenze da inizio anno - regolamento di conti a San Siro, un vigile aggredito da un gruppo di giovani in zona Coni Zugna, autista Atm pestato in piazza Ohm, rissa tra ragazzi con bottiglie e coltelli in via Lecco, 5 che durante una fuga rocambolesca dalla polizia gettano dal Suv una mitraglietta, tanto per citare -, il sindaco accusa il centrodestra di amplificare la situazione. Il vertice con la Lamorgese «sarà anche l'occasione per fare un'analisi concreta sulla sicurezza - spiega Sala -. Se vogliamo continuare a ignorare i dati possiamo anche farlo, però ci abbandoniamo all'emotività o all'impatto dei social. Un singolo che ha un problema lo sente come il problema. Se guardiamo il numero di omicidi ad esempio, nel mio mandato rispetto agli anni precedenti in un lungo periodo, parliamo di cifre molto inferiori, questo sembra ignorato».

Nei casi citati non ci è scappato il morto, per carità, ma non sono meno gravi, e le violenze di Capodanno sono un campanello grave sulle falle nelle politiche di integrazione. «Detto ciò - aggiunge -, non voglio certamente non sforzarmi di comprendere le lamentele dei cittadini, per cui si tratta di capire come fare. Bisogna anche comunicare meglio a chi devono rivolgersi, a volte c'è un rimbalzo tra polizia e vigili. Il percorso è lungo ma i tentativi di strumentalizzazione da parte degli avversari lasciano il tempo che trovano. Aspetto Lamorgese per vedere i numeri, perché dicono molto». Sugli studenti manganellati durante il corteo per il 18enne morto a Udine nell'ultimo giorno di stage sostiene che «le proteste debbano essere gestite in maniera diversa. Non dobbiamo creare eccessivi alibi ai giovani ma nemmeno non comprendere che questi lunghi mesi hanno portato a molto disagio».

Il capogruppo regionale di Fi Gianluca Comazzi osserva che «di fronte all'emergenza sicurezza Sala minimizza, arrivando a parlare di strumentalizzazione politica e incolpando i cittadini, che a suo dire si abbandonerebbero all'emotività. Come al solito la sinistra è incapace di fare autocritica, arrivando a incolpare i milanesi che in questi giorni hanno evidenziato episodi pericolosi. Non è colpa del centrodestra se a Milano avvengono aggressioni a pochi metri dal Duomo. Se preferisce puntare il dito sui cittadini troppo impressionabili significa che le cose andranno sempre peggio». Per Riccardo De Corato (FdI) «Sala parla del numero di omicidi per distogliere dal vero problema, furti e rapine».

E Alessandro De Chirico (Fi) ha raccolto le firme per un consiglio comunale straordinario lunedì con la Lamorgese, la presidente dell'aula Elena Buscemi inoltrerà la richiesta ma è più probabile un incontro con i capigruppo.

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