Non si fa attendere infatti il sostegno del consigliere milanese di Sel Luca Gibillini, «vogliamo l'Europride nel 2015, Milano ha l'occasione che non può perdere di diventare la capitale mondiale dei diritti». Ed è certo che «i gruppi consiliari in Comune e Regione si adopereranno per un riconoscimento e un appoggio istituzionale dell'iniziativa». E arriva immediato quello dell'assessore Stefano Boeri, «la proposta va sostenuta con convinzione. Il grande tema dell'equità di genere non riguarda solo i diritti civili, ma anche l'organizzazione del ciclo della nutrizione nella famiglia e nelle comunità agricole e urbane in tutto il mondo. Ospitare a Milano l'Europride significa impegnare la città che nel 2015 rappresenterà l'italia nel mondo a confrontarsi con una cultura dei diritti più avanzata e internazionale».
Fredda (e contraria) la reazione del cattolico del Pd Andrea Fanzago: «Non sono mai stato Expo-scettico quindi penso che sia la priorità per il 2015 e tutte le energie e le risorse dovranno essere concentrate sull'evento. Non possiamo minimamente rischiare di toppare questo appuntamento. Il resto è contorno». Non è sorpreso il capogruppo Pdl Carlo Masseroli, «è chiaro che l'approvazione del registro a luglio era solo il primo passo di un percorso in cui il Pd, in particolare i cattolici, si è fatto utilizzare ingenuamente».
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