«Milano è diventata la città più insicura» Quella classifica metteva in guardia

Milano si sveglia stamani consapevole di essere una città pericolosa. Ancora più pericolosa. I dati diffusi dal ministero dell'Interno solo qualche giorno fa l'avevano già innalzata sulla vetta: è la città più insicura d'Italia. Non sono parole e neanche più o meno scontati commenti dell'ultima ora. Lo dicono i numeri. Eccoli: 295mila reati e una «pressione» di 7.360 denunce ogni centomila abitanti. Tante. Troppe. Che stamani sembrano fare sentire ancora di più tutto il loro peso. Che diventa ancora più ingombrante se aggiungiamo la percentuale che rende più foschi i contorni di questo sconcertante primato milanese. Si tratta della cifra che ha registrato l'incremento rispetto all'anno precedente che in città tra il 2010 e il 2011 è stato del 7 per cento. Pare roba da nulla. Non lo è, specie se messo a confronto con il dato nazionale. Se infatti tutta la penisola ha registrato un trend negativo (più 5,4 per cento) di reati, la differenza con Milano è evidente. L'elaborazione era stata fatta dal Sole 24Ore che ha dimostrato, cifre alla mano, il primato milanese analizzando i «delitti» commessi durante il 2011 e confrontandoli con quelli rilevati nell'anno precedente. A seguire Roma con quasi 258 mila, seguita da Torino (155mila reati) e Napoli (133mila). Un dato ancora. In italia sono stati contati nel 2011 oltre 2,76 milioni di delitti, un quinto dei quali localizzati nelle due maggiori metropoli. Milano sempre in testa. Milano a livello nazionale risulta terza per borseggi, quinta per rapine, sesta per furti in casa e di auto, ottava per truffe e non è tra le prime dieci per scippi. Sono parecchie le ragioni che assicurano a città e hinterland questo poco invidiabile primato. Innanzitutto si tratta di un'area ad alto tasso di urbanizzazione che tradizionalmente è meno sicura di un'area montana o agricola. Milano poi ha vissuto negli ultimi anni un forte smantellamento della sua struttura industriale, con un'ulteriore accelerazione in questi ultimi tempi segnati da una recessione internazionale. Una crisi che ha visto dopo anni di continui decrementi, un picco dei reati «predatori» come furti e rapine, tipici dei momenti di recessione economica. Aumento ancora più sensibile se paragonato alla diminuzione di tutti gli altri crimini.

C'è inoltre un altro elemento che caratterizza la metropoli, è l'alta presenza di immigrati, regolari e clandestini. A fronte di un rapporto nazionale attorno a uno a dieci, Milano con il suo milione e 350 mila abitanti, conta oltre 200mila stranieri regolari e all'incirca 25mila clandestini, ovvero 1 ogni 5 milanesi.

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