Un legame che si rafforza negli anni, reso più forte dal richiamo irresistibile del Made in Italy. Tra il nostro Paese e gli Emirati Arabi Uniti - una delle più solide e moderne realtà del Golfo che si è ormai staccata con successo dalla dipendenza dall'export di idrocarburi, che pesa ormai solo per il 23% del Pil - le strette e amichevoli relazioni non sono però più solo incentrate sull'aspetto commerciale, pur rilevantissimo: gli Emirati (Uae) puntano a diventare anche una destinazione culturale di prima grandezza, dimostrando - come ha detto il Console Generale Abdalla Al Shamsi durante l'evento tenuto al Principe di Savoia in occasione del 46° anniversario dell'indipendenza degli Uae - una reale apertura a tutte le civiltà».
«Esiste una similitudine culturale non abbastanza conosciuta tra italiani ed emiratini - spiega Giovanni Bozzetti, presidente di EFG Consulting che ha organizzato l'evento milanese ai quali erano presenti imprenditori della moda, dell'editoria come Alessia Berlusconi e della farmaceutica come Sergio Dompé oltre a esponenti della politica e della finanza - soprattutto in ambito economico: la struttura dei rapporti imprenditoriali richiama quella dei nostri rapporti interpersonali. Gli emiratini cercano un rapporto diretto con il capo, il diretto responsabile. Trattare con loro a livello imprenditoriale significa scavalcare ogni intermediario».
EFG, spiega Bozzetti, ha lunga esperienza per ciò che riguarda i rapporti commerciali con gli
Emirati e seleziona società qualificate in termini di qualità e vendibilità: «Il management deve avere qualità specifiche: niente touch and go, perché è necessaria la presenza in loco, che con il tempo produce i risultati».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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