Milano ha una nuova paura: «Scosse attutite, ma arrivano»

Milano ha una nuova paura: «Scosse attutite, ma arrivano»

Un’altra scossa. E Milano trema all’ora dell’ingresso negli uffici. La paura in città non è conclamata ma serpeggia negli animi. Silenziosamente ci si chiede se quella di ieri è stata l’ultima volta in cui si è avvertito il terremoto o se bisogna prepararsi ad altre sorprese. Difficile a dirsi con certezza.
Quel che è sicuro è che la Pianura padana è stata rivalutata dagli studiosi come zona sismica. Una sismicità tutta particolare, come spiega Elisa Varini, ricercatrice dell’agenzia Asfor della provincia di Milano. Già perché «i terremoti sono molto rari, ma ci sono». Gli studiosi hanno individuato alcune zone particolarmente a rischio a parte quelle a ridosso dell’Emilia: dal veronese al bresciano, dalle Alpi all’inizio degli Appennini. Ma assicurano che la Pianura padana nasconde un’arma segreta, una specie di ammortizzatore che attenua l’effetto delle scosse. «Essendo un territorio molto esteso - spiega Elisa Varini - l’onda sismica ha lo spazio per attenuarsi snodandosi lungo tutta la pianura. Per questo le scosse di ieri e dei giorni scorsi sono state avvertite anche a Milano. Questa caratteristica è una salvezza e ammorbidisce l’effetto del sisma, alleggerendo i rischio per una zona molto popolata e altamente industriale». Se la pianura non fosse così estesa, allora i pericoli sarebbero molto più forti e reali per le città della Lombardia.
La povera pianura Padana in passato ha fatto i conti con parecchi terremoti, anche in epoca pre-sismografi. Tra i più forti quello del 1987 nel modenese, del 1800 nella valle dell’Oglio, del 1500 nel ferrarese e nel 1117 nel veronese.
In ogni caso gli studi recenti escludono l’effetto scissione: non ci sarà nessun distaccamento dal resto d’Italia. «Anzi - spiega la ricercatrice - accadrà esattamente il contrario. Il resto della penisola premerà sempre di più sulla pianura. L’Italia è destinata a rimanere compatta». E paradossalmente, tra secoli, si potrebbe anche immaginare una pianura padana schiacciata tra le Alpi e lo Stivale.
L’aspetto sismico della pianura è diventato oggetto di numerosi studi da parte dei ricercatori nelle università. E per la sua particolarità e anomalia sarà anche argomento di confronto dell’European seismological commission 2012 che si terrà a Mosca.
Intanto a Pavia è stato allestito un laboratorio mobile per l’ispezione degli edifici e un ufficio per la raccolta e la trasmissione dei dati che coinvolgono 25 esperti tra ingegneri e tecnici: una base operativa che seguirà da vicino le ispezioni e le verifiche di agibilità su edifici e infrastrutture colpiti dal sisma. L’unità è costituita da un furgone dotato di geofoni, strumenti utilizzati per rilevare eventuali vibrazioni all'interno degli edifici. Gli esperti possono contare inoltre su apparecchi a ultrasuoni utili a monitorare la qualità dei materiali utilizzati.
Anche le istituzioni, dalla regione Lombardia al Comune di Milano, seguono passo passo l’evolversi della situazione.

«Le nuove scosse che hanno colpito l’Emilia e tutto il Nord Italia - interviene il sindaco Giuliano Pisapia - hanno provocato, purtroppo, ancora vittime e terrore. Tutta Milano è vicina alle famiglie e a tutti i cittadini delle zone colpite dal sisma. Siamo già pronti, in accordo con la Protezione civile, a intervenire per aiutare la popolazione, non appena ci sarà richiesto».

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