Cronaca locale

Milano, per i profughi siriani il "centro accoglienza" è formato da due fogli

In Stazione centrale i profughi siriani sono accolti da pochi fogli scritti a pennarello con la traduzione di qualche parola dall'arabo

Il "Centro accoglienza profughi" del Comune di Milano in stazione
Il "Centro accoglienza profughi" del Comune di Milano in stazione

Doveva essere uno dei punti caldi dell'accoglienza, la Stazione Centrale di Milano: qui arrivano ogni giorno centinaia di profughi e rifugiati da mezzo mondo, che spesso, nella totale assenza di qualsiasi indicazione utile, si fermano a dormire sotto i marmi dell'atrio della stazione ferroviaria.

Solo pochi giorni fa il sindaco Giuliano Pisapia aveva attaccato furibondo l'esponente di Forza Italia Silvia Sardone, colpevole di aver diffuso alcune foto che ritraevano dei bimbi addormentati sui cartoni nei corridoi della stazione. Ieri sera siamo stati a verificare quale fosse la situazione in compagnia dei City Angels, il gruppo dei volontari fondato da Mario Furlan che da anni si occupa di garantire "sicurezza e solidarietà", come recita il loro motto, nelle notti milanesi.

La situazione della "Centrale" è tutto sommato tranquilla, le pattuglie di Polizia numerose, solo qualche ubriaco che si aggira con il suo cartone di vino.

Tante le persone che arrivano al calar della sera per dormire riparati dai primi freddi dell'autunno. Africani, latinoamericani e tanti, moltissimi, italiani: ma i più numerosi sono sicuramente i siriani. Al piano ammezzato, dopo le scale mobili, dovrebbe essere allestito il "Centro accoglienza profughi Siria" del Comune di Milano: la presenza delle autorità, però, qui si limita solamente a due fogli di carta attaccati con lo scotch alle colonne di porfido. Se il centro è stato spostato, nulla e nessuno ad indicarlo.

Sotto alle indicazioni in arabo non c'è nulla: non un banchetto, non un funzionario, solo alcuni fogli A4 con la traduzione di poche "parole-chiave" dall'arabo all'italiano. Una decina di fogli accartocciati, scritti a pennarello, che spiegano come chiedere un succo di frutta, i pannolini o un po' d'acqua. Uno spettacolo incongruo per la città che l'anno prossimo dovrà ospitare Expo.

I volontari dei City Angels ci spiegano che fino alle 23 dovrebbe essere garantita la presenza di qualcuno che accolga i profughi, ma già diversi minuti prima delle 22 al cosiddetto "Centro accoglienza" non si vede più nessuno. I due ragazzi che ci raccontano di essere arrivati dalla Siria dopo un viaggio in barca di cinque giorni sono fortunati: vengono "presi in consegna" dagli Angeli e messi sulla metropolitana per Lampugnano, dove verranno accolti in un centro che provvederà a fornire loro i generi di prima necessità.

A tutti gli altri che non incontrano i volontari dai baschi azzurri, però, non resta che vagare senza meta per Milano, col rischio di mettere a repentaglio la sicurezza propria e dei cittadini.

Al sindaco che appena qualche giorno fa attaccato chi lo criticava sull'emergenza profughi in "Centrale" parlando di "speculazione su una tragedia" bisognerebbe fare vedere la foto di quel cartello affisso ai marmi della stazione.

"Emergenza Siria": e sotto, il nulla.

Commenti