Ma a Milano la Lega non atterra Forza Italia

Nell'analisi del voto anche un Pd in crisi L'area Maroni prepara una lista civica

Se il sorpasso della Lega su Forza Italia è avvenuto, in qualche caso con un tracollo azzurro come in Veneto, nella patria della Lega lombarda, e in casa del leader Matteo Salvini, Forza Italia ha tenuto e la Lega non ha sfondato. Un'analisi interessante soprattutto in vista delle elezioni per il successore di Giuliano Pisapia, in calendario nel 2016. Ancora una volta è chiaro che a Milano il ruolo dei moderati rimane decisivo.

«La vittoria di Toti conferma che il modello Liguria, proprio come il modello Lombardia, è quello vincente anche per Milano. Tutti uniti si vince, è una follìa dividerci. La prova arriva anche da Lecco: se fossimo stati uniti a Ncd, invece che presentarci con due candidati diversi, avremmo vinto al primo turno contro la sinistra» commenta la coordinatrice regionale, Mariastella Gelmini. E l'europarlamentare Lara Comi lancia Salvini: «Non credo che correre per Milano lo limiterebbe, nemmeno a livello nazionale».

Un riepilogo dei più grandi comuni della Provincia di Milano (Segrate, Bollate, Cologno, Corsico e Parabiago), dove cioè esiste la dimensione politica della scelta e le liste civiche non hanno un peso determinante, fa vedere come il voto per Forza Italia sia a quota 11,8% contro un 13,5 della Lega (i dati sono dell'Osservatorio metropolitano). Una situazione da alleati alla pari che ha portato il centrodestra in vantaggio ai ballottaggi praticamente dappertutto. «Notiamo anche che nel Milanese il Movimento 5Stelle ha avuto risultati più contenuti del previsto» osserva il coordinatore provinciale degli azzurri, Luca Squeri.

Anche se il test è di dimensioni ridotte, risulta comunque interessante, anche perché sottolinea come il Pd di Matteo Renzi, a quota 22,5%, sia lontano dal 40 per cento delle Europee. A lanciare l'allarme, non a caso, la coordinatrice regionale di Sel, Chiara Cremonesi: «Nei risultati elettorali si può leggere un preoccupante campanello d'allarme per il centrosinistra che, per la prima volta negli ultimi anni, si dimostra chiaramente in affanno. Ciò richiede una seria riflessione in vista delle sfide future». Ovvero, Milano 2016.

Segnali di distensione, e di concorrenza, arrivano dal presidente della Regione, Roberto Maroni, che su twitter fa i complimenti al neo presidente della Liguria. «Felice per la vittoria di Giovanni Toti. Ora al lavoro per iniziative comuni su lavoro, welfare, infrastrutture, giovani» il messaggio. Un Maroni politicamente molto attivo. E la sua area si prepara a lanciare una lista civica in vista delle comunali. Nome «Gente di Milano», tra i principali esponenti Marco Tizzoni, consigliere regionale della Lista Maroni, e l'ex assessore di An Roberto Predolin.

Grande il movimentismo: molti pronti a planare sulla città.

A giorni si attende l'annuncio ufficiale della candidatura di Corrado Passera. C'è la lista «Noi per Milano», nata dalla scissione di Nicolò Mardegan dall'Udc. E oggi anche il leghista varesino Marco Reguzzoni presenterà «I Repubblicani» insieme con Nunzia De Girolamo, in uscita da Ncd.

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