Cronaca locale

A Milano liberi tutti: ressa in Darsena e nessun controllo

Si allentano le misure a Milano e le persone ne approfittano ma non ci sono controlli: c'è chi insinua che si tratti di una strategia

A Milano liberi tutti: ressa in Darsena e nessun controllo

Milano da lunedì sarà ufficialmente zona gialla ma il clima che si respira in città è già quello del liberi tutti. Nelle zone del centro di Milano, dal Duomo ai Navigli, le strade sono tornate a riempirsi di persone. Cos'è cambiato rispetto a pochi giorni fa, quando gli anziani venivano fatti alzare dalle panchine perché causa di assembramento? La domanda sorge spontanea nel vedere il grande movimento a Milano, dove di polizia municipale se ne vede sempre meno.

La situazione dei contagi del Paese è lontana dall'essere considerata sotto controllo ma le riaperture in zona gialla decise da Mario Draghi su forte imput della Lega di Matteo Salvini sono state assune con un "rischio ragionato". Queste le parole utilizzate da Mario Draghi quando ha annunciato la ripartenza del Paese, chiedendo la massima collaborazione di tutti affinché non si verifichi un nuovo aumento dei casi che porterebbe, inevitabilmente, a una nuova tornata di chiusure. Perché il comune non manda le pattuglie a presidiare le aree con maggiore rischio di assembramento della città? I Navigli, per esempio. Come si vede dal video le persone sono giustamente tornate a passeggiare quasi liberamente. La bella stagione è alle porte, le giornate si sono allungate.

Fino a pochi giorni fa le pattuglie della polizia locale erano solerti nel controllare gli assembramenti che, ricordiamolo, in zona gialla e con le riaperture sono ancora vietati per evitare il contagio per aerosol, anche all'aperto. La decisione di riaprire da parte di Mario Draghi non è stata vista positivamente dai chiusuristi e nonostante permanga l'allerta, ogni qual volta il governo allenta le misure scompaiono i controlli che, mai come in quei casi, dovrebbero essere rigorosi. Lasciare i cittadini liberi di assembrarsi, il più delle volte inovolontariamente tra una chiacchiera e l'altra quando si allentano le misure sembra quasi una strategia per far risalire i casi e dare la colpa agli stessi, che si sono limitati a fare quanto loro permesso.

Dove sono i tutori dell'ordine? Perché nelle zone a maggior rischio di assembramento non viene studiato il numero chiuso per evitare che troppe persone contemporaneamente possano transitarvi creando assembramenti? I dubbi sono tanti e sono sempre di più i milanesi che si interrogano in meritano.

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