Cronaca locale

La sicurezza a Milano? Sala sa solo chiamare (di nuovo) il Viminale

Beppe Sala è a Palazzo Marino da oltre 5 anni ma solo ora che le lacune di sicurezza hanno eco internazionale si accorge che Milano ha problemi

La sicurezza a Milano? Sala sa solo chiamare (di nuovo) il Viminale

Beppe Sala è al suo secondo mandato come sindaco di Milano e solo ora pare accorgersi della tragica deriva presa dalla città che amministra da oltre 5 anni. Le violenze di capodanno sembrano averlo svegliato da un lungo torpore, che nel lustro precedente gli ha impedito di notare le gravissime falle nella sicurezza della metropoli, messe in evidenza anche dalle classifiche che pongono Milano come fanalino di coda tra quelle più sicure. Scippi, rapine, spaccio, baby gang, violenze sessuali, liti e aggressioni sono quasi all'ordine del giorno a Milano e spesso coinvolgono migranti e senza fissa dimora che vivono ai confini della legalità. Il baratro nel quale è caduto la città è profondissimo e dopo le violenze di piazza del Duomo la situazione è stata resa di dominio pubblico anche all'estero.

Questo, probabilmente, rovina la narrazione che l'amministrazione Sala ha sempre fatto di Milano a chi non la conosce. Una narrazione in cui la metropoli veniva mostrata come una città accogliente e inclusiva, nonostante tra le sue piaghe sociali si annidino da tempo criminalità e violenza. Le aggressioni di piazza del Duomo hanno colpito il cuore pulsante della città, il suo simbolo in Italia e all'estero. La piazza sulla quale si affacciano negozi e ristoranti di lusso, che fanno gola al turismo internazionale. E questo fa ancora più male.

Beppe Sala non ha preso ancora decisioni per fermare quello che sembra un inarrestabile effetto domino di violenza ma ha fatto da scaricabarile sul Viminale, che non sembra comunque particolarmente preoccupato della grave situazione di Milano. "Beppe Sala elemosina la presenza della Lamorgese a Milano per chiedere più agenti delle forze dell'ordine ma in cambio ottiene il solito snobismo da parte del ministro che forse arriverà settimana prossima, comunque troppo tardi vista la situazione in cui versa la città", tuona Silvia Sardone, consigliere comunale della Lega a Milano.

L'esponente del Carroccio punta il dito contro il sindaco: "Solo dopo episodi drammatici come le violenze sessuali di gruppo a opera di immigrati fa finta di svegliarsi per lavarsi la coscienza. Quelle erano situazioni che potevano e dovevano essere prevenute, così come l'ultima molestia a sfondo sessuale di stanotte da parte di un senzatetto pregiudicato ai danni di una giovane ragazza in piazza Duomo, nemmeno in estrema periferia".

Ma nonostante il gravissimo danno di immagine per Milano a livello internazionale e le falle di sicurezza, Silvia Sardone sottolinea che "Sala minimizza tutto dicendo che non c'è nulla di drammatico...

Fino a quando a Palazzo Marino regnerà l'ideologia difficilmente potrà cambiare qualcosa, purtroppo".

Commenti