Il tema del Carnevale ambrosiano doveva essere il clima. Ieri avrebbero sfilato in centro ottanta artisti di strada, acrobati, trampolieri e costumi dedicati a Greta Thunberg e a quella che fino al mese scorso sembrava l'unica emergenza mondiale. Resta una priorità e ci mancherebbe, ma è sparita dal radar, sorpassata dalla paura Coronavirus. E salvo qualche gruppetto sparso che ieri si è dato comunque appuntamento davanti al Duomo in costume, le uniche mascherine in giro erano quelle ospedaliere. Il sindaco continua a professare il ritorno alla normalità. «Milano non si ferma» è lo slogan del video on line prodotto da un centinaio di brand della ristorazione milanese che gira da giorni sul web, a ribadire che la città non si lascia piegare dalla paura e reagisce, e Beppe Sala ha pubblicato su Instagram la frase stampata su una t-shirt. Ma è ancora storytelling, nel sabato di «non carnevale» - è stato cancellato dalle ordinanze per la prevenzione dell'epidemia, come tutti gli altri eventi aggregativi - qualche movimento in più in centro si è visto, ma siamo ben lontani dalla normalità. In settimana girare in piazza Duomo, Galleria o piazza Scala dava la sensazione delle domenica d'agosto ante Expo.
Nel Salotto, in corso Vittorio Emanuele o a Brera vari locali hanno esposto il logo «Milano meno 10», si tratta dell'iniziativa lanciata dal ristorante storico «Il Biffi» a garantire ai clienti uno sconto del 10% sul menu. Anche se lo stesso Biffi ieri all'ora di pranzo era vuoto. Il presidente dell'associazione il Salotto Pier Galli (titolare del ristorante «Galleria» che in questi giorni ha segnato un meno 95 per cento) ammette che c'è molta attesa dalle nuove misure di contenimento del virus, perchè da domenica scorsa e ancora fino ad oggi sono rimasti completamente chiusi teatri, cinema, anche l'accesso ai turisti al Duomo di Milano. «Se almeno riprendesse l'attività anche parziale alla Scala, nei cinema - confida -. Così è un bagno di sangue, non si può andare avanti. Se tutto rimarrà chiusa penso che in molti valuteremo se chiudere». La Regione ha proposto al governo delle misure più soft almeno sulle forme di aggregazione, ingressi contingentati a musei, cinema e teatri. Il governo si è consultato a lungo con i propri esperti e il risultato è più restrittivo. Per teatri, cinema, discoteche, messe si va verso la seconda settimana di stop. Sospensione di eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, ok allo sport negli impianti sportivi a porte chiuse.
Musei aperti se sono in grado di garantire, con ingressi contingentati, almeno un metro di distanza tra i visitatori. Lo stesso metro («criterio droplet») vale per le attività commerciali. Visite in ospedale limitate a una persona per paziente al giorno e limitate anche nelle Rsa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.