«Fino a quando non c'è il governo non è corretto parlare di candidatura alle Olimpiadi invernali del 2026». Il presidente del Coni Giovanni Malagò mette la palla al centro. Ieri a margine dell'assemblea della Lega di serie A ha ribadito un concetto già espresso: Repetita iuvant ma è ovvio che sia così anche perchè lo smacco della retromarcia romana è un ricordo che fa ancora male. Così finchè non ci sarà un interlocutore politico che manifesti con chiarezza la volontà di sostenere una candidatura italiana è meglio non sbilanciarsi. Malagò oggi sarà a Losanna, al Cio, per incontrare il presidente Thomas Bach per fare un po' il punto di una situazione che lui stesso ha definito un «in una fase di «work in progress». «L'idea che ci siano più città che si vogliono candidare e territori disponibili a una candidatura è una cosa bella- ha spiegato il presidente del Coni- Del resto le quotazioni dei cinque cerchi sono cresciute molto con il successo dei Giochi in Corea. Noi come Coni siamo favorevole a ospitare una candidatura e per gli Enti locali c'è l'imbarazzo della scelta però manca la terza gamba del tavolo che è il governo, che non c'è... E fino a quando non c'è il governo, non è nel pieno dell'esercizio delle proprie funzioni, non è serio, né corretto parlarne...».
Però se ne parla. Così mentre la candidatura di Torino, sostenuta da Beppe Grillo e dal sindaco dal sindaco Chiara Appendino, non piace al numero uno del Coni, che si è legato al dito il rifiuto romano di Virginia Raggi nella corsa per le Olimpiadi del 2024 e la candidatura delle Dolomiti proposta dal governatore veneto (e leghista) Luca Zaia, invece, non convince l'Alto Adige sono le quotazioni di Milano a salire nel borsino dei cinque cerchi. Nei corridoi «olimpici» pare proprio che la dirigenza del Cio veda di buon occhio una candidatura milanese che potrebbe essere tale solo dopo una modifica delle norme della Carta olimpica che vietano ad una città che ospita la sessione del Cio (la 134ma è stata assegnata a settembre del prossimo anno e Milano) di diventare sede ospitante dei Giochi. Intanto si lavora e ieri Malagò ha incontrato il sindaco Beppe Sala: « Avevo chiesto un incontro per parlare della sessione del Cio e per mettere a fuoco una serie di dettagli- ha detto il presidente del Coni- Il 12 aprile ci sarà una prima riunione molto importante del Comitato organizzativo. Si sta lavorando su una serie di eventi ed è confermato che ci sarà l'apertura al teatro la Scala con un meraviglioso programma lirico e contiamo di avere qui anche il presidente Mattarella». Non solo. Malagò e Sala hanno parlato anche di infrastrutture: «Ci sta molto a cuore l'Idroscalo- ha detto il presidente del Coni- un asset importantissimo che andrebbe valorizzato di più. La mia idea è riuscire a creare un parco olimpico e farne un qualcosa di diverso, non solo destinato al canottaggio e alla canoa, ma fruibile anche per il triathlon, la motonautica, lo sci nautico, il surf e anche per l'atletica leggera. Inoltre bisogna inserire una soluzione migliorativa anche per il Saini, che è il centro più importante a Milano per l'atletica». «Milano sta facendo cose egregie- ha concluso Malgò- ma dal punto di vista dell'impiantistica si può fare di più». Sullo sfondo l'idea ( più che un'idea) dei giochi invernali 2026.
Che vedrebbero Milano sede di un villaggio olimpico che il sindaco vorrebbe realizzare in ex area industriale della città, sede delle gare di pattinaggio al Forum e del carling al Palasesto. Per tutto il resto della attività si pensa alle montagne lombarde con Bormio in prima fila. Non si può dire e nessuno lo dice. Ma se ne parla...
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