Cronaca locale

Risse, furti, bivacchi: la via dello shopping di Milano in preda al degrado

Commercianti e residenti della zona 3 sono stanchi del degrado che imperversa nel quartiere. Extracomunitari e senzatetto dormono e urinano su panchine, marciapiedi e pista ciclabile. E Sala non fa nulla

Risse, furti, bivacchi: la via dello shopping di Milano in preda al degrado
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La zona 3 di Milano è in pieno degrado. A farne le spese sono i commercianti e i residenti che si trovano ogni giorno a dover far fronte non solo a rapine, schiamazzi notturni e danni alle vetrine dei negozi e alle auto, ma anche a senzatetto ed extracomunitari che dormono nei dehors dei locali, sui marciapiedi, o che si fanno il bidet nelle fontane pubbliche, come è avvenuto lo scorso 11 ottobre in quella di via Benedetto Marcello, dove un nordafricano si è abbassato gli slip per lavarsi meglio. Il quartiere Lazzaretto, corso Buenos Aires e tutte le zone limitrofe stanno cadendo sempre più nel degrado.

Cosa sta succedendo

Se inizialmente il Comitato Lazzaretto aveva come scopo quello di combattere la movida fuori controllo, adesso il problema sembra essersi allargato. Coloro che vivono in via Lecco, via Tadino, via Castaldi, via Lazzaro Palazzi, viale Tunisia, via Melzo e largo Bellintani, a pochi metri dalla storica Porta Venezia, non ce la fanno più, con schiamazzi notturni e situazioni pericolose. Quando però provano ad alzare la voce, c’è il rischio che vengano attaccati perché omofobi, visto che stiamo parlando del ‘Rainbow District’, così chiamato perché ospita la comunità Lgbt. Ormai da giorni continuano ad arrivarci testimonianze di cosa accade, non solo di notte, e non esclusivamente nei fine settimana.

Noi de IlGiornale.it abbiamo quindi deciso di fare un giro nel quartiere storico milanese per farci un’idea della situazione, a detta di molti, ormai fuori controllo. Una commerciante ha raccontato che alle 7:30 del mattino il marito è stato insultato perché stava cercando di mandare via degli uomini che hanno dormito nel suo dehors. Queste persone hanno reagito male, offendendolo. Quando se ne sono andati, il negoziante ha dovuto pulire con acqua e candeggina tutta la superficie, visto che avevano anche urinato e dato di stomaco. Oltre a ciò avevano anche abbandonato avanzi di cibo, bottiglie di birra e alcolici. Qualcuno ha anche affermato che queste persone hanno il diritto di mettersi dove vogliono.“E noi che diritti abbiamo? Quello di essere insultati, quello di pulire i loro bisogni, quello di non dormire per gli schiamazzi, quello di avere tutto il giorno una puzza terribile fuori dal negozio, quello di non poter usufruire delle panchine. Credo che la nostra società abbia veramente dei seri problemi se il diritto di uno sovrasta quello degli altri”.

Residenti e commercianti sono stufi

Sabato pomeriggio le panchine su corso Buenos Aires, che dovrebbero servire a chi passeggia e vuole riposarsi o anche gustare un gelato in tutta comodità, erano invece quasi tutte occupate da uomini che dormivano sdraiati, impedendo a chiunque altro di poterne usufruire. La scorsa settimana un utente ha segnalato sulla pagina Facebook ‘Sei di Porta Venezia se…’ che sono ormai parecchi mesi che della gente è accampata in piazza 8 novembre, e che la situazione peggiora di giorno in giorno. Con tanto di foto. Sulla stessa pagina, qualcun altro, sempre corredando con immagini eloquenti, ha fatto notare che, dopo che sono state“tolte le piante lasciate morire per risparmiare un po’ d’acqua adesso abbiamo anche il bivacco. Degrado sempre più pronunciato”, parlando di piazza Oberdan. In risposta al post non mancano certo riferimenti al sindaco di Milano Giuseppe Sala, che per molti non è interessato al verde della città, ma solo alle piste ciclabili e a fare la guerra agli automobilisti. Vengono poi riportate altre situazioni al limite della decenza, in viale Vittorio Veneto c’è ormai un dormitorio all’aperto di extracomunitari, e spacciatori che lavorano dalle 10 fino a mezzanotte.

"Ti minacciano di morte se non gli dai i soldi"

Come se non bastasse, un utente ha fatto sapere che in corso Buenos Aires c’è una donna che urina sulle panchine e defeca sulla pista ciclabile, davanti a tutti. In tanti sembrano averla vista. Se i locali chiudono dall’oggi al domani, ecco che subito i dehors abbandonati vengono occupati da chi non perde tempo e arriva con un materasso per segnarne la proprietà e poterci dormire comodamente giorno e notte. “Purtroppo Porta Venezia sta diventando sempre più una zona degradata e nessuno fa nulla! Ormai piazza Cincinnato è il regno di fannulloni alcolisti che ti minacciano di morte se non gli dai i soldi”, ha spiegato una cittadina. E la domanda finale resta sempre la stessa: “Ma in tutto questo il caro sindaco dov’è?”.

Per capire meglio abbiamo contattato il Comitato Lazzaretto e parlato con la portavoce, Elena Montafia, che ci ha anche raccontato che un negoziante di corso Magenta ha deciso di trasferirsi in periferia perché abitando in Porta Venezia ha paura a tornare a casa la sera. Meglio quindi l'hinterland del centro città. Durante il giorno le condizioni non sembrano essere migliori. Ci è stato spiegato che il Comitato Milano è nato 7 anni fa, inizialmente contro i rumori notturni causati dagli avventori dei molteplici locali sorti in questa zona. In questi anni ci sono stati molti incontri con il Comune, il prefetto, il Comandante della Polizia Locale di Milano, ma non sembrano aver portato a nulla di concreto. Solo parole. Di notte non si riesce a dormire, e la mattina si deve fare lo slalom tra la sporcizia. Se i Bastioni sono ormai infrequentabili, Benedetto Marcello non è da meno, soprattutto il sabato quando si svolge il mercato. Abbiamo saputo da un residente che la madre ha subito una tentata rapina proprio mentre si trovava tra un banco e l'altro, intenta a fare la spesa. Il degrado è ai massimi livelli, così il Comitato, che era nato solo contro i rumori causati dalla movida, si è trasformato in 'Comitato Milano Degrado Malamovida'.

"Sala ha fallito"

Ovunque si respira un clima di inciviltà. I reati predatori sono in escalation, con i residenti che non escono più la sera perché hanno paura, abituati ad assistere a scippi, risse e accoltellamenti. Ci è stato riferito che i controlli da parte delle forze dell'ordine sono aumentati solo a parole: solo per 3 sere sono state mandate alcune pattuglie, che però non sono intervenute, hanno fatto solo presenza e scattato qualche foto. Sembra che polizia e vigili abbiano ricevuto la stessa indicazione, quella di non intervenire. Tutti si rimpallano le responsabilità, sindaco Sala compreso, che ha affermato che l'ordine pubblico non è di sua competenza. Eppure, tutto sarebbe iniziato proprio a causa sua. Era il primo cittadino a volere una Milano moderna, giovane e accogliente. Il quartiere di cui stiamo parlando ha cercato di soddisfare le aspettative del sindaco, e il risultato è che è zeppo di disperati che bivaccano, bevono, si drogano. Siamo anche venuti a conoscenza che la sera arrivano dei cingalesi con borsoni contenenti birra che vendono a 1,50 euro, soprattutto durante gli orari in cui è vietata la somministrazione di alcolici.

Abbiano contattato anche Silvia Sardone, consigliere comunale della Lega ed europarlamentare, che ha tenuto a sottolineare: "Buenos Aires è tra le arterie commerciali più importanti d'Europa e vedere in che modo l'ha ridotta il Comune a guida Pd è a dir poco disarmante. I negozianti, già penalizzati da una folle ciclabile che ha cancellato parcheggi e congestionato il traffico, si trovano quotidianamente di fronte a scene surreali, con clandestini e sbandati a ogni angolo. Per non parlare della vicina piazza Oberdan, ormai proprietà esclusiva di gruppi di sudamericani molesti e violenti, e dei Bastioni di Porta Venezia ormai stabilmente occupati da immigrati dediti allo spaccio. La sinistra sta riuscendo nell'impresa di portare i propri marchi di fabbrica - degrado e insicurezza - anche in pieno centro".

Abbiamo anche voluto dare voce ad alcuni negozianti che ci hanno confermato le stesse problematiche. Tra questi, la titolale della nota, e storica, gelateria Viel di corso Buenos Aires, che ci ha raccontato che dallo scorso giugno ci sono 4-5 soggetti che hanno preso possesso delle panchine del corso. Particolarmente preoccupante sembrerebbe il caso di una donna che avrebbe bisogno di assistenza. La persona in questione, il più delle volte ubriaca, urina sulle panchine, defeca sulla pista ciclabile, e vomita sul marciapiede. La commerciante ha cercato più volte di chiedere aiuto alle associazioni, come City Angels e Caritas, ma, a parte un breve intervento in cui la donna è stata pulita, il problema è rimasto. Contattato il Comune, questi ha mandato a pulire per un certo periodo una volta al giorno, dicendo che però per legge le persone hanno il diritto di stare dove vogliono.

Gli interventi per chiedere aiuto

Salta subito all'occhio che si tratta di una persona che ha un chiaro bisogno di essere soccorsa, e forse anche di un tso, il trattamento sanitario obbligatorio, visto che nel momento in cui viene avvicinata dal personale sanitario, afferma di non aver bisogno di nulla e di stare bene dove sta. Lo si deduce anche dal fatto che insulta tutti coloro che provano ad avvicinarsi a lei, aiutata anche dal suo compagno che interviene in sua difesa. Una volta ha addirittura occupato più panchine seminando i suoi vestiti, sporchi e maleodoranti. La polizia locale continua a dire ai commercianti che segnalano queste situazioni di scattare foto e video ma, nel momento in cui lo fanno, viene detto loro che è un reato penale. Non sembra quindi esserci via d'uscita.

Vi informiamo che abbiamo visionato un filmato in cui si vede la signora di cui stiamo parlando che, seduta sul marciapiede e circondata da bottiglie di superalcolici, si abbassa i pantaloni e si pulisce il fondoschiena, appoggiando poi il pezzo di carta utilizzato, visibilmente sporco, sull'asfalto. Per rispetto nei confronti di questa donna non pubblicheremo il video. "Il programma del Comune di rendere corso Buenos Aires zona pedonale è per lasciare spazio ai senzatetto? È questa la Milano che vogliamo presentare nel 2026 per le Olimpiadi?", si chiedono residenti e commercianti. Un barista, che preferisce mantenere l'anonimato, ha spiegato che il peggioramento è iniziato l'anno prima del Covid. Ha inoltre spiegato che ogni notte, da mezzanotte alle 4 del mattino, c'è gente che crea problemi, tanto da essere stato obbligato ad assumere del personale di sicurezza dalle 21 fino alla chiusura. Del resto, proprio il capoluogo lombardo è risultato essere primo in Italia per numero di furti rilevati ogni 100mila abitanti.

Boari: "Milano merita di più"

Basta fare un giro su Facebook, sulle pagine dedicate al quartiere, per leggere post e vedere immagini riguardanti il degrado di una delle zone più importanti di Milano per lo shopping, ricca di palazzi antichi, molti dei quali protetti anche dalle Belle Arti. Abbiamo interpellato anche Gianluca Boari, consigliere Lega del municipio 3 di Milano, che ci ha dato la sua opinione sottolineando che"Milano merita di più, meritano di più anche le persone in difficoltà a cui il Comune dovrebbe offrire più alternative per il sostegno e il ricovero. Non è tollerabile lo spettacolo di degrado che avvolge ormai l'intera area di Porta Venezia, Corso Buenos Aires incluso. Sembra che all'amministrazione non interessino i problemi reali della città perdendosi in misure di facciata come l'ideologia Area B". Boari, anche membro del Duc, il Distretto Urbano del Commercio, ha inoltre toccato un tema importante, sottolineando che da quando c'è Sala sindaco, quindi da 6 anni, non è più stato riunito. A Milano sono stati istituiti vari Duc e uno dei più importanti è quello di corso Buenos Aires. Il fatto che non venga riunito è un chiaro segno che non si voglia un confronto tra le parti includendo i commercianti.

Roberta Borsa, Gruppo di Lambrate Informata, ha confermato che il degrado, che prima era limitato ai Bastioni, ora è ovunque e "si sta allargando a macchia d'olio". Ha inoltre segnalato che si verificano risse, accoltellamenti, e soprattutto numerosi furti la sera nei ristoranti a danno anche dei clienti. Anche secondo Borsa il sindaco è assente e non si è mai occupato della sicurezza della città che amministra:"È come un padrone di casa che non tiene pulita e in ordine la propria abitazione". Abbiano poi saputo che quando i residenti richiedono misure di sicurezza, come telecamere, maggiore illuminazione nelle strade, e chiusura dei parchi comunali nell'orario notturno, la giunta Municipio 3 vota contro perché considera tutto questo una sconfitta. In diverse occasioni è anche stato chiesto il Daspo per alcuni soggetti recidivanti, ma queste richieste non sono mai state accolte.

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