Cronaca locale

Milano, la prefettura promette tolleranza zero sui campi rom

Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto di Milano Luciana Lamorgese, ha annunciato lo stop all’illegalità e al degrado nei campi rom

Milano, la prefettura promette tolleranza zero sui campi rom

Ora Milano promette tolleranza zero sui campi rom. Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta a Palazzo Diotti dal prefetto Luciana Lamorgese, ha tracciato una nuova rotta: stop all’illegalità, al degrado e alle zone franche.

Gli interventi nei due insediamenti in zona Rogoredo,uno regolare e uno abusivo, sono il segnale della svolta che la prefettura, d'intesa con il Comune e la Regione, vuole imprimere per affrontare questo annoso problema. Per quanto riguarda l’insediamento regolare(civico 39 di via Bonfadini) si legge su IlGiorno.it, si procederà allo smantellamento delle baracche abusive ma resteranno quelle costruite secondo la legge. Il piano prevede pure l’installazione di un sistema di telecamere di videosorveglianza per controllare l'area, più volte soggetta a episodi di microcriminalità e gli abitanti del campo dovranno sottostare a determinate regole come l'obbligo per i minori di andare a scuola. Si punta, invece, a smantellare del tutto il campo irregolare al civico 38, prevedendo soluzioni abitative d’emergenza per i nuclei familiari che vorranno usufruirne e si sta ipotizzando di estendere il Daspo urbano anche a quei territori.

Gli insediamenti regolari a Milano sono 5 (via Bonfadini 39, via Chiesa Rossa 351, via Impastato 7, via Martirano 71 e via Negrotto 23), quelli non autorizzati sono 4 (via Bonfadini 38, via Monte Bisbino, via Cusago 275 e via Vaiano Valle 41). In quest'ultimo, pochi giorni fa, i carabinieri hanno controllato 34 veicoli e 87 persone, di cui una, un apolide di 25 anni, indagato per il furto di una Golf messo a segno a gennaio.

Il campo, in base alle fotografie scattate dai militari, è apparso alquanto degradato e pericoloso per via delle decine di cavi elettrici intrecciati all’aria aperta con allacciamenti abusivi alla rete pubblica.

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