Milano saluta la prima (e unica) «first sciura» di Palazzo Marino

La sua ultima uscita pubblica è stata una lettera da milanese qualunque, quelle che si mandano ai giornali per ringraziare i medici che fanno bene il loro lavoro: Augusta Gariboldi Formentini la scrisse per elogiare i dottori dell'Oftalmico che le avevano curato le cornee. E come la lettera di una milanese qualunque gliela pubblicarono, insieme alla varia umanità che popola la rubrica della posta di un quotidiano.
E milanese qualunque, nel senso più nobile della parola, Augusta Gariboldi lo era davvero, anche se Tangentopoli le aveva riservato l'imprevista sorte di diventare la prima e unica first sciura di Palazzo Marino, simbolo della mutazione anche antropologica portata dalla fine della Prima Repubblica. C'era arrivata al seguito del suo Marco, scelto prima da Bossi e poi dai milanesi moderati - che, tra lo stupore generale, al ballottaggio del 1993 lo sommersero di voti - per conquistare il municipio. Svolta epocale.

Delle mogli di Bucalossi, Aniasi e Tognoli non si conosceva il volto. Di Rosilde Pillitteri, che pure da ragazza di cognome faceva Craxi, idem. Invece l'Augusta fece irruzione sulla ribalta con i suoi capelli platinati, le sue leggendarie gaffe e il coeur in man di una ragazza (...)

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