Due passi indietro per guardare avanti. Il Milano Baseball sceglie di ripartire dalla serie C, dopo essere stato per 8 anni nella franchigia United di serie A2, per poter tornare a giocare sul proprio campo. Il vecchio Kennedy di San Siro torna infatti da domani ad ospitare la prima squadra rossoblù, ma per giocare a Milano dopo otto stagioni vissute quasi interamente a Senago, i dirigenti del club più antico del baseball italiano hanno dovuto rassegnarsi a scendere di due serie: il Kennedy, passato da poco sotto la gestione della federbaseball, non è infatti omologato per ospitare partite delle categorie superiori, non avendo nemmeno un tabellone segnapunti funzionante, oltre a necessitare di una generale ristrutturazione.
«Abbiamo dovuto sospendere l'esperienza della franchigia spiega il presidente Alessandro Selmi per due ragioni sostanziali: per motivi economici, ma anche perché non potevamo permetterci di impiegare le nostre poche risorse per una prima squadra che non giocava mai a Milano. Così abbiamo preferito privilegiare il recupero del nostro campo, tornare a contatto con la città». Quello che scatta domani con Milano-Sannazzaro (ore 15.30) sarà il 70° campionato di baseball per la squadra rossoblù, unica sopravvissuta tra quelle che parteciparono al primo, nel 1948.
È la terza volta che riparte dalla C, ma il baseball milanese (che vanta anche 8 scudetti e 6 coppe europee) è abituato a questi alti e bassi. Ora, sotto la guida di una bandiera come Marco Fraschetti, c'è un gruppo di giovani che vuole scalare di nuovo il baseball italiano.Elia Pagnoni
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