Milano, stop al parcheggio di via Novate

Le preoccupazioni dell’opposizione erano fondate. La Comasina deve rinunciare a uno dei due progetti previsti per dare ossigeno al quartiere

Milano, stop al parcheggio di via Novate

Stop al parcheggio di via Novate. Le preoccupazioni dell’opposizione erano fondate. La Comasina deve, almeno per il momento, rinunciare a uno dei due progetti previsti per dare ossigeno al quartiere, e vede allontanarsi anche l’altro. Un bel disagio, visto che sui due parcheggi si contava per risolvere il problema del traffico, davvero soffocante dopo l’apertura del nuovo capolinea della metro gialla. Lo stop è stato comunicato agli altri consiglieri di Zona 9 dal presidente della commissione Territorio, Luca Simi, del Pd. Nel sottosuolo sarebbe presente dell’amianto, materiale usato per le cosiddette «case minime» del dopoguerra. Un materiale che poi si è scoperto pericoloso per la salute. «L’Asl - spiega Simi - ha comunicato che non si potrà procedere con procedura semplificata, e che servirà una procedura più complessa, e più lunga. Più enti ci sono e più si allungano i tempi», riflette Simi.

Per quanto riguarda invece l’altro progetto, il cosiddetto il fast park, i tempi sarebbero invece stati calcolati in 410 giorni dall’inizio dei lavori. Un inizio lavori che era fissato per l'estate, ma che ovviamente è slittato (mancherebbe ancora il progetto esecutivo, quindi i tempi sono incerti). Nel Consiglio di zona c’è grande incertezza ma sui parcheggi da tempo covano dubbi e perplessità. Il Comune ad aprile aveva dato notizia dell’approvazione in giunta dei progetti preliminari.

In via Novate il parcheggio doveva essere a raso, per 698 posti auto, di cui 14 per persone con disabilità, e circa 50 per le moto. L’investimento avrebbe dovuto ammontare a 6 milioni 550mila euro, mentre l’infrastruttura di via Comasina costerebbe 3 milioni e 800mila euro. Anche questo parcheggio resta un’incognita. Per farlo servirà oltre un anno ma ancora non si vede quando possano iniziare i lavori, difficilmente prima dell’estate prossima, dal momento che manca ancora il progetto esecutivo. Uno smacco non da poco, per gli attuali amministratori comunali di sinistra che su questi lavori avevano impostato nel quartiere una campagna molto critica nei confronti dei predecessori a Palazzo Marino.

«Dopo le promesse elettorali, gli annunci, i comunicati e le assemblee pubbliche - dice Gabriele Legramandi, consigliere di zona del Pdl, che già a luglio aveva lanciato un primo allarme sulla sorte dei progetti. «Siamo messi peggio prima - spiega - è passato più di un anno e ancora non c’è neanche uno stralcio di progetto esecutivo e solo la speranza di avere non prima di 3 anni 340 posti contro i più di 1000 promessi ai cittadini.

L'area intorno alla stazione e l’intero quartiere Comasina sono ormai al collasso, e la giunta non è in grado di portare a termine soluzioni veloci ed adeguate. Quanto dovremo aspettare prima che la giunta la finisca con le promesse e i proclami e si decida a risolvere seriamente la situazione?»

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