Militanti in piazza per Salvini Domani e domenica i gazebo

Partito mobilitato a difesa del segretario-ministro

Domani e domenica la Lega in Lombardia si mobilita a sostegno di Matteo Salvini. I militanti del Carroccio scendono in piazza e annunciano «migliaia di banchetti» a sostegno del segretario, il vicepremier e ministro dell'Interno.

Il segretario lombardo, Paolo Grimoldi, chiama ai gazebo gli elettori: «Invitiamo tutti i cittadini lombardi - dice - a passare ai nostri banchetti per mettere la propria firma a sostegno del ministro Salvini che, paradossalmente, rischia di finire sotto processo semplicemente per aver applicato le leggi vigenti e averne preteso il rispetto per la sicurezza di tutti noi». «Con la Lega al Governo, con Salvini ministro degli Interni - prosegue il deputato leghista - abbiamo praticamente azzerato gli sbarchi, abbiamo dimezzato il numero di richiedenti asilo presenti nelle nostre strutture e implementato i rimpatri. E aggiungo: siamo riusciti ad abbassare drasticamente il numero di partenze dalla Libia e conseguentemente il numero delle vittime nel Mediterraneo. Questi sono dati inconfutabili. Per cui forza, venite tutti ai nostri gazebo a firmare».

Il Carroccio milanese è mobilitato. «In città - dice il commissario della Lega a Milano nonché vice capogruppo vicario alla Camera, Fabrizio Cecchetti - è tutto pronto per dirlo forte e chiaro: un ministro dell'Interno che difende il proprio Paese dall'invasione di clandestini e blocca il business degli scafisti non si tocca». Cecchetti interviene per annunciare un gran numero di gazebo e per illustrare il senso dell'iniziativa: «Lo faremo assieme a tanti militanti, cittadini - aggiunge il responsabile milanese della Lega - con numerosi gazebo per la raccolta firme». È chiaro che nel partito saranno tutti impegnati, a tutti i livelli, per mostrare che la linea di Salvini riscuote consensi.

«Chiunque e in ogni quartiere - conclude Cecchetti - potrà esprimere la propria solidarietà a chi, eletto da milioni di italiani, sta eroicamente portando avanti una battaglia di civiltà che qualcuno vorrebbe interrompere trasferendola in un'aula di tribunale».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica