«Mio marito mi ha distrutto la vita»

Gorana Bulog, ex modella croata, è sposata con il broker da sette anni. Solo ora ha scoperto la sua doppia personalità

«Mio marito mi ha distrutto la vita»

Quando apre la porta del suo appartamento al secondo piano di uno stabile signorile di viale Campania, Gorana Boettcher Bulog, 31 anni, è completamente struccata, indossa una tuta da ginnastica nera profilata di bianco, ha gli occhi nerissimi e allungati pieni di lacrime e l'espressione spaventata. Il viso pallido, lo sguardo disperato e la folta capigliatura mora che le cade scomposta sulle spalle non possono comunque che esaltare la sua notevole bellezza. Croata, originaria di Spalato, ex modella di lingerie per l'agenzia croata Jurgita (è alta quasi un metro e ottanta, ndr ) Gorana ha scoperto una settimana fa di non conoscere affatto il bel marito 30enne Alexander Boettcher, con cui è sposata da ben sette anni.

«Quando l'abbiamo chiamata in questura domenica scorsa era atterrita perché pensava che al marito fosse accaduto un incidente e non certo che fosse stato arrestato per aver preso a martellate l'ex fidanzatino del liceo della sua amante - spiega un investigatore -. Anzi: non era assolutamente a conoscenza di legami extraconiugali, della sua doppia vita. Convinta che, come lei, il consorte lavorasse tutto il giorno, la verità le è piombata addosso con tutta la sua violenza. Sapeva infatti dell'esistenza dell'appartamento di via Galeazzo Alessi, sui Navigli, è stata lei a darci l'indirizzo. Si trattava però solo di una delle proprietà del marito. E certo non pensava che usasse quell'abitazione per incontrare lì altre donne... È naturale che le sia caduto addosso il mondo».

Ieri, davanti all'uscio di casa, dietro il quale si intravedevano valigie e bauli di chi forse vuol cambiare aria per un po' oppure sistema la casa per evitare di pensare troppo - la ragazza si è rifiutata di rilasciare dichiarazioni. «È la mia vita distrutta, capisce? La mia esistenza - ha ripetuto con enfasi mettendosi una mano sul petto, sempre tra le lacrime -. Non ho niente da dire, da spiegare». Quindi ha salutato e chiuso la porta.

Eppure questa giovane donna fino a circa un anno fa era piena di vita. Appassionata di kayak, frequentava il «Kayak team Turbigo», lungo il Naviglio, dove era l'anima del Wet dreams team , la squadra dei sogni bagnati, formata dalle ragazze che frequentano il circolo sportivo milanese. Le foto che la ritraggono mentre pagaia, i suoi report delle giornate trascorse in acqua, da lei raccontate sul sito sotto il nome di «Gorana e le storie tese», ne danno un'immagine spensierata.

«La vera appassionata di kayak era lei, ma da un annetto non la vedevamo più - ci spiegano al “Kayak team Turbigo” -. Lui era arrivato trascinato dalla moglie, ma era un tipo molto schivo, non dava confidenza. Quando si è diffusa la notizia può immaginare qual è stata la prima cosa che ci siamo chiesti qui a Turbigo. Vedendo le foto dell'amante che ha lanciato l'acido muriatico contro quel povero ragazzo insieme a Boettcher, la studentessa bocconiana Martina Levato, ci siamo chiesti come Alexander potesse preferire un tipo così comune a una donna bellissima come sua moglie, una ex modella. Tuttavia si sa che la chimica di ogni matrimonio è qualcosa di impenetrabile agli estranei».

Intanto Pietro Barbini, il 22enne colpito dall'acido, ieri è stato

sottoposto a un ulteriore intervento di chirurgia plastica ricostruttiva alla narice e al labbro superiore eseguito dall'equipe diretta da Vincenzo Rapisarda e ora le sue condizioni sono stazionarie e giudicate discrete.

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