Misure antiterrorismo troppo costose. Feste di via a rischio

Per quella di via Farini conto da 13mila euro. In bilico gli appuntamenti nelle zone 4 e 6

Misure antiterrorismo troppo costose. Feste di via a rischio

«Non sappiamo di che morte dobbiamo morire» dice un organizzatore delle feste di via. «Non vorremmo fare la fine di via Farini...». Il problema? I costi per la sicurezza lievitati in maniera esorbitante. La circolare Gabrielli Morcone per la sicurezza degli eventi pubblici, infatti, che equipara le feste di via a eventi privati, prevede che il costo per la sicurezza di chi vi partecipa sia a carico degli organizzatori. Tradotto: il servizio dei vigili per la chiusura delle strade, l'affitto, il posizionamento e la rimozione dei new jersey anti attentato, le deviazioni dei mezzi pubblici, sia a carico dei promotori. Il problema è che alcune feste, come quella di via Farini, sono state cancellate per «eccesso» di budget: il conto solo per il servizio dei vigili ammonta a 13mila euro.

Bene, ora Palazzo Marino ha demandato ai municipi l'organizzazione di tali eventi, o meglio i municipi stanno predisponendo le linee guida dei bandi per l'organizzazione delle nuove feste di via. In zona 4, per esempio, sono previste due feste in corso Lodi per il 22 e il 29 aprile. Il bando è stato chiuso, ma le buste devono ancora essere aperte. Così si è chiuso il bando anche al municipio 6. Le domande prevedono anche un preventivo di spesa. «Ma noi non sappiamo se i costi lieviteranno rispetto alle nostre previsioni perché è il Comune che stabilisce il numero degli agenti necessari, le strade da chiudere etc. e noi paghiamo» spiegano.

A questo proposito è stato respinta lunedì in consiglio comunale una mozione, presentata dal vicecapogruppo di Forza Italia Alessandro de Chirico, che «impegna il sindaco e la giunta a prevedere nel nuovo regolamento delle feste di via accorgimenti per calmierare o demandare al Comune di Milano i costi organizzativi per la tutela della sicurezza pubblica». «Molte storiche iniziative promosse da onlus o da enti senza fini di lucro sono saltate (non sono state organizzate) - attacca De Chirico - perché un'associazione di volontariato non può farsi carico dei costi esorbitanti per garantire l'incolumità dei cittadini». «La legge, ovvero la circolare Gabrielli ci impone di addebitare ai promotori di eventi privati i costi relativi all'organizzazione per la sicurezza pubblica - replica l'assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo -. Stiamo cercando di capire se sia possibile in alcuni casi derogare alla circolare, ma è chiaro che è necessario fare un ragionamento complessivo e definire delle linee guida.

Per quanto riguarda l'occupazione del suolo pubblico i municipi possono accedere al canone agevolato».

Diverso il caso della festa di Primavera di Affori, che dopo 32 anni non ci sarà «per i rallentamenti burocratici che hanno comportato la mancata pubblicazione dei bandi da parte del Municipio 9» denuncia Asco Affori.

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