Cronaca locale

"Modelle spaventate e molte sfilate digitali. Ma è importante esserci"

Nell'agenzia che scopre le "top" di domani: "C'è attesa per il ritorno di Valentino"

"Modelle spaventate e molte sfilate digitali. Ma è importante esserci"

«Il Covid? Ci ha danneggiato enormemente. Perché dal 10 marzo ai primi di giugno non abbiamo fatturato nulla. E pur essendo una piccola realtà che certamente non deve sostenere i costi di una grande agenzia, le spese che ci spettavano abbiamo dovuto pagarle. Tutte».

Paola Baratto e Rosa Sarli sono le fondatrici di «Special Management», agenzia specializzata nello scouting dei nuovi «dei» destinati a calcare le passerelle durante le sfilate di oggi e di un domani mai così incerto. L'agenzia di via Revere 11 - dove lavorano in cinque - rappresenta e cresce le nuove generazioni che, anche a causa del Covid, o comunque d'ora in avanti, dovranno affrontare una realtà tutta nuova in una Milano che, durante la fashion week, è storicamente sempre stata molto generosa con loro. Baratto e Sarli rappresentano (e crescono) una sessantina di ragazze e circa 50 giovani, dai 16 anni in avanti, ma hanno conquistato top model come la coreana Sora Choi e l'americana Achenrin Madit e annoverano tra i loro «grandi nomi» persino l'olandese Mark Vanderloo, 52 anni, notissimo volto (e più volte considerato uno degli uomini più belli al mondo) di storiche campagne pubblicitarie.

«Da mercoledì 23 fino al 28 settembre, per la settimana della moda, avremo qui una quindicina di modelle - spiega Sarli -. Abbiamo notato che, nonostante quel che si dice dei giovani, le ragazze sono molto coscienziose, tengono alla loro carriera: indossano sempre le mascherine e si avvalgono di tutti i presidi sanitari anche quando sono fuori dall'agenzia, ad esempio quando prendono i mezzi».

Sono molte però le ragazze che hanno paura di venire in Italia nel timore d'infettarsi. «Non solo in Italia, a Milano, ma in generale in tutta Europa - fa notare Paola Baratto -. Poco fa due ragazze mi hanno dato forfait dagli Usa e dall'Asia, una ha il padre già malato e teme che venendo qui potrebbe poi contagiarlo. Alcune di loro hanno solo tanta paura, molte invece sanno che con l'aria che tira devono anche ridimensionare certe pretese economiche, devono adeguarsi. Inoltre a causa del Covid le extracomunitarie non potranno restare sul territorio italiano più di 120 ore. Insomma: sarà tutto più concentrato. Noi tendiamo a metterle in albergo anziché in appartamento, dovranno stare più sole di un tempo, ma sono attente e sanno che potranno vivere situazioni sanitarie più sicure». Quest'anno, però, a causa del contagio, ci saranno molti eventi digital e quindi occorreranno molte meno modelle in passerella. Il numero delle ragazze sarà quindi limitato, anche perché c'è ancora molta confusione e, a causa della paura, parecchi ripensamenti. Tra gli stilisti c'è chi ha deciso di fare la sfilata e poi invece ha optato per il digital. E non solo per una questione sanitaria ma anche di budget.

«Siamo però davvero contentissime che Valentino abbia dato un segnale di grande positività tornando da Parigi a sfilare a Milano per questa fashion week. Mentre Miu Miu sfilerà qui per la prima volta...

Amor di patria? L'importante è che saranno a Milano!» concludono Baratto e Sarli.

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