Le mogli litigano per l'auto: finisce a mazzate da baseball

A chi sostiene da sempre che il caldo possa dare alla testa, la storia che stiamo per raccontarvi offrirà un valido conforto alla propria tesi. Perché che degli sconosciuti litighino in strada - per sorpassi, diritti di precedenza e comportamenti scorretti di vario genere - seppur in una logica distorta, è contemplato. Invece, un diverbio degenerato in colpi di mazza da baseball per il parcheggio sotterraneo di un tranquillo condominio dove tutti conoscono tutti, lascia decisamente un po' più perplessi. Soprattutto quando i due protagonisti della vicenda, picchiatore e vittima, sono due tranquilli (finora) signori tra i 67 e i 57 anni che prendono le parti delle loro agguerrite dolci metà.
Ma veniamo ai fatti. Giovanni B., 67 anni, nove giorni fa, incontra il vicino di casa 57enne Umberto S. Siamo in via Donati, al Lorenteggio, dove entrambi gli uomini abitano con le rispettive famiglie. All'inizio tra i due sembra esserci solo qualche frizione a parole. «L'altroieri a mia moglie non è andato a genio il comportamento della tua - esordisce il signor Umberto con il tono di chi vuole puntualizzare e redarguire -. Sì, caro. La tua consorte deve imparare a comportarsi. E non si deve permettere di ostruire la rampa d'accesso al parcheggio del condominio con la sua Multipla come se fosse casa sua. La mia signora, per colpa della tua, non è riuscita a parcheggiare la nostra Ford G Max! Chi vi credete di essere?».
Dalla frizione scoppia la scintilla ed esplode il litigio. Furibondo. Parolacce a non finire, epiteti irripetibili, ovviamente anche nei confronti delle rispettive consorti. «Un finimondo» spiega chi c'era. Fino a quando Giovanni decide che il tempo delle parole è finito. Così, sconvolto dalla rabbia, raggiunge la sua vettura, la Multipla, apre il baule e ne estrae una mazza da baseball con la quale colpisce più volte il povero Umberto.
Trasportato al vicino ospedale San Carlo il signor Umberto viene ricoverato. Ne ha per una settimana, le contusioni rimediate nel pestaggio non sono gravi ma gli daranno filo da tocere per un po'.


Lunedì, appena lasciato il letto di dolore, però, l'uomo si reca dai carabinieri della compagnia di Porta Genova e denuncia il suo aggressore. Per ora il 67enne Giovanni resta a piede libero ma è accusato di lesioni e porto abusivo di arma.

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