Cronaca locale

Moratti gioca d'anticipo: "Giovedì al via i vaccini, si parte dagli over ottanta"

Lettera ai 700mila cittadini fragili. Lunedì si potrà comunicare a medici e farmacie la propria adesione

Moratti gioca d'anticipo: "Giovedì al via i vaccini, si parte dagli over ottanta"

Prenderà il via giovedì la vaccinazione anti Covid per le persone «over 80». «Già da lunedì si potrà comunicare al proprio medico o in farmacia la volontà ad essere vaccinati» annunciano il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e la vicepresidente e assessore regionale al Welfare, Letizia Moratti. La vaccinazione degli over 80 sarebbe dovuta partire il 24 febbraio: l'anticipo di una settimana viene annunciato con una lettera aperta ai lombardi da veicolare su tutti i canali di informazione affinché il messaggio raggiunga i 700mila cittadini interessati.

Per «prenotarsi» sarà sufficiente avere con sé la tessera sanitaria, un numero di cellulare o telefono fisso. In alternativa, sarà possibile manifestare l'adesione attraverso la piattaforma dedicata alla campagna vaccinazionicovid.servizirl.it anche attraverso il supporto di un familiare. In seguito all'adesione il cittadino riceverà, telefonicamente o tramite sms, l'appuntamento per la somministrazione. «Per maggiori informazioni - si legge nella lettera - sarà attivo (dalle 13 di sabato) il numero verde gratuito 800.89.45.45. Vi invitiamo inoltre, a consultare la pagina dedicata www.vaccinazionicovid.regione.lombardia.it per rimanere sempre aggiornati sulle fasi della campagna». La missiva si conclude con un accorato invito a sottoporsi a profilassi: «Più persone si vaccineranno, maggiore sarà la nostra capacità di combattere il Covid. La vostra adesione è fondamentale per la salute di tutti. Più siamo, prima vinciamo».

Una lotta contro il tempo per il direttore generale dell'assessorato al Welfare Marco Trivelli: solo «se potessimo compattare in tre mesi tutte le vaccinazioni, potremmo creare quell'immunità di gregge che blocca la trasmissione del Covid, almeno temporaneamente. Vaccinare 10 milioni di persone in 12 mesi, non avendo la certezza che la carica immunitaria duri più di 6 mesi, vuol dire che man mano che noi vacciniamo, copriamo una certa fascia della popolazione, ma un'altra fascia si scopre e quindi è ancora soggetta, potenzialmente, al contagio e alla trasmissione». Quindi, precisa Trivelli «questo vuol dire che ci sarà sempre una presenza di Covid in circolo». Va proprio in questa direzione il piano Bertolaso, che dovrebbe essere esaminato domani mattina dal Cts nazionale: una macchia organizzativa capace di vaccinare 170mila lombardi al giorno, puntando a chiudere la campagna per i 6,6 milioni di lombardi il 21 giugno.

Per facilitare la realizzazione del piano è stato quindi richiesta la convocazione urgente di un Tavolo vaccini per discutere della possibilità di somministrare il siero Astrazeneca ai soggetti con più di 55 anni e allungare l'intervallo per la seconda dose oltre la 14esima settimana, così si posticipare i richiami di Pfizer e Moderna oltre i 21 giorni «canonici» e di eliminare l'obbligo della doppia firma di medico e infermiere a certificare l'avvenuta vaccinazione. Obiettivo: ottimizzare le risorse disponibili e non sprecare tempo in inutili passaggi burocratici.

Parallelamente, continua l'azione per favorire la ripresa economica: lunedì riaprirà la stagione sciistica.

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