«Morosi? Pronti a pagare il giusto a Mm»

La onlus Alatha: «Non sanno se esistiamo ma hanno pure una convenzione»

«Attualmente incerta l presenza del servizio presso l'immobile, programmare sopralluogo». Così ha scritto l'assessorato alla Casa del Comune nelle note a margine relative allo stabile di via Amoretti 14, uno degli immobili popolari dato in gestione ad Mm. Il Giornale ha pubblicato nei giorni scorsi la situazione degli affitti non ancora riscossi dalla società per i locali «ad uso diverso» dall'abitazione al 31 dicembre del 2017. E segnalata a carico del «presunto» inquilino, l'associazione Alatha, il Comune segnalava una morosità pari a circa 98mila euro. Una onlus fantasma? La notizia ha (ovviamente) sorpreso il fondatore e presidente di Alatha Donato Troiano. «Ci sconcerta leggere che non si sappia se esistiamo o meno come Comunità in quanto da poco è stata rinnovata la Convenzione proprio con il Comune di Milano». La onlus, precisa subito Troiano, «non appartiene a nessun colore politico e da 23 anni ci impegniamo ogni giorno con le nostre forze e grazie all'aiuto dei nostri sostenitori milanesi ad aiutare migliaia di persone nei servizi più impensabili».

Alatha opera sul territorio di Milano dal 1995 e si occupa di trasporto e accompagnamento disabili e anziani, superamento delle barriere architettoniche con sedie montascale portatile, comunità alloggio residenziale per disabili, riabilitazione fisica, fisioterapia, odontoiatria e volontariato. Il progetto della comunità alloggio residenziale per disabili è uno dei progetti per meglio riusciti in quanto nello spazio di via Amoretti 14 conducono una vita autonoma cinque persone adulte con disabilità. «Si differenzia dagli Istituti tradizionali - spiega Troiano - proprio per il clima famigliare e gli spazi di autonomia messi a disposizione dei nostri utenti che vengono assistiti giorno e notte dagli operatori e da un coordinatore che segue il progetto educativo di ognuno». Un modello «dall'altissimo valore sociale che vorremo riproporre perché rappresenta una soluzione fattiva circa il problema del Dopo di Noi».

Andando al sodo. Le pendenze per l'immobile di via Amoretti, «che da anni chiediamo di risolvere - precisa il presidente - , ammontano a circa 40mila euro e non a 98.447,38» come sostiene il Comune «perché devono scorporare ciò che è stato pagato autonomamente come tutte le utenze». La situazione è evidentemente caotica anche per gli inquilini. «Siamo passati negli anni in gestione a diverse società e, nonostante i solleciti dei nostri avvocati, non è stata definita questa situazione e non ci è stato ricalcolato il giusto affitto. Altri due debiti di 35.544,90 e 32.

321,52 sono esattamente due immobili n via Gianbattista Passerini 18, che ci avevano concesso per una seconda Comunità nel 1999 e che non abbiamo potuto realizzare perché gli spazi non ce lo consentivano. Abbiamo pagato ugualmente l'affitto per i 6 anni come da contratto e a giugno del 2004 abbiamo ricevuto la loro disdetta. Continuano quindi a emetterci affitti che non ci competono e che non dobbiamo pagare».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica