Moschea di Expo? Sala: «Impossibile»

Il sindaco annuncia un luogo di culto dentro le aree dell'esposizione. E si becca smentite da tutti

Moschea di Expo? Sala: «Impossibile»

Una moschea dentro l'area Expo. È suonata a tutti come una stranezza l'affermazione del sindaco Giuliano Pisapia nel corso dell'intervista a «Mix24». E infatti prima è stata respinta al mittente dalla società dell'Expo e poi lo stesso assessore Pierfrancesco Majorino l'ha sostanzialmente smentita, anche se con l'aria di chi stava dando ragione al sindaco.

Quello della moschea di Expo è un capitolo a sé nell'interminabile storia dei luoghi di culto. Uno fra i più confusi, a dire il vero. In Comune hanno sempre parlato della moschea del 2015 anche (e soprattutto) come di un «servizio» da garantire ai molti (e facoltosi) ospiti di fede musulmana previsti in arrivo all'evento, ormai in procinto di iniziare. A queste generiche dichiarazioni, però, non ha mai fatto seguito niente di concreto. Le comunità islamiche cittadine, d'altra parte, si sono sempre dimostrate molto fredde sull'ipotesi dei «minareti» dentro le aree Expo, avendo posto la questione dei luoghi di preghiera come un'esigenza dei musulmani milanesi prima ancora che degli ospiti - un'esigenza definitiva, non certo limitata ai sei mesi dell'esposizione. L'idea si scontrava, e a maggior ragione si scontra ora, con problemi logistici grandi e tempi sempre più ristretti. E mentre lo stesso Majorino continuava (a parole) ad auspicare una moschea per l'Expo, il portavoce del Caim Davide Piccardo - e non solo lui - vedeva tempi insufficienti e problemi non di poco conto. Solo pochi giorni fa, poi, parlando della legge regionale «anti-moschee», il commissario dell'Expo Giuseppe Sala dichiarava che «ci muoviamo con molta attenzione per fare sì che passi la percezione di un Expo molto accogliente». Ma escludeva ogni possibile progetto di moschee: «Fin dall'inizio - sottolineava - abbiamo detto che non avremmo avuto un luogo di culto all'interno del sito, non è proprio nella tradizione degli Expo», limitando ad auspicare che «passi la percezione di un Expo molto accogliente».

Non deve aver letto le sue dichiarazioni Pisapia, che ieri se n'è uscito con un: «Stiamo vedendo che si sia in ogni caso un luogo di culto all'interno e all'esterno di Expo» per poi spiegare che «sarebbe un segnale estremamente negativo perché non si danno spazi di culto per credenti che saranno numerosissimi». Lo ha subito smentito l'assessore regionale Viviana Beccalossi: «Un luogo di culto per i musulmani all'interno di Expo? È quanto meno bizzarra l'idea del sindaco», ha detto. Poi è stata la volta di Sala al «Corriere»: «Non è previsto all'interno dell'area espositiva nessun luogo di culto per nessuna religione» ha chiuso. «Solo fantasie» ha aggiunto il consigliere regionale di Forza Italia Fabio Altitonante.

Ed è toccato all'assessore Majorino arrampicarsi sugli specchi: «Siamo al lavoro non per realizzare una moschea compiuta - ha ammesso - ma per mettere a disposizione in città spazi temporanei che permettano ai visitatori di Expo e fedeli di diversi culti, di pregare in condizioni dignitose, anche per promuovere messaggi volti a rafforzare il dialogo tra le culture»

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