«La moschea? La faremo lo stesso»

E'il giorno della preghiera comunitaria al Palasharp. «Milano deve avere una moschea», «Milano avrà una moschea». I leader delle comunità islamiche non arretrano. Usano toni e argomenti simili nella loro richiesta al Comune: avere un luogo di culto vero, per porre fine all'era delle preghiere a turno in sedi inadeguate e indecorose. Vogliono avere un minareto, insomma. E lo vogliono entro un anno. Ma il Comune sembra voler perseguire una soluzione di lungo periodo (dopo il 2016?). Palazzo Marino ha dato l'impressione di aver sbagliato tutto. Ha impiegato anni per capire che il mondo musulmano era spaccato, quindi ha accreditato il Caim (per poi porre un veto al progetto sul Palasharp perché non unitario) infine ha riavviato il negoziato da zero con l'assessore Pierfrancesco Majorino che ha intrapreso un giro di consultazioni per escludere infine «che si riesca a costruire una moschea entro il 2015», concedendo che «per quella data bisognerà trovare un luogo di culto dignitoso».


Però a una soluzione provvisoria per Expo, magari dentro le aree di Rho, ha già detto no anche il Caim, il coordinamento di venti centri islamici di Milano e Brianza, che ha presentato al Comune un progetto per una moschea nell'area del Palasharp. Per sostenerlo, oggi - proprio a Lampugnano - si incontreranno tutte le comunità aderenti al Caim.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica