Moschea di via Maderna spunta pure la cupola E il Comune lascia fare

Nel capannone trasformato in luogo di culto abusivo i lavori continuano. Proteste di Fi

Moschea di via Maderna spunta pure la cupola E il Comune lascia fare

Cresce, si allarga e assume sempre più palesi caratteristiche di stampo religioso maomettano l'edificio di via Bruno Maderna, frequentato da turchi di fede islamica nella zona est della città, tra piazza Ovidio e l'Ortomercato. Si sollevarono non poche polemiche nel 2013, a fronte di una serie di cupole dorate, del tutto identiche a quelle di un minareto, costruite in quello che all'epoca era solo un capannone con una destinazione produttiva di tipo artigianale-industriale. Davanti alle proteste dei residenti e dell'allora presidente del Consiglio comunale Riccardo De Corato, il primo vicesindaco di Giuliano Pisapia, Ada Lucia De Cesaris, dopo una serie di verifiche nel cantiere e il riscontro oggettivo di una serie di irregolarità, precisò che non erano mai stati chiesti permessi a Palazzo Marino per la realizzazione di un luogo di culto in via Maderna, ma solo una comunicazione per interventi di manutenzione ordinaria senza cambio d'uso. Quindi i lavori vennero interrotti. Da allora risulta che nulla sia mutato in merito ai permessi, tuttavia non solo i lavori procedono in una direzione ben precisa - quella della trasformazione del sito in un'area di luoghi di culto ed edifici d'ispirazione chiaramente islamica, con una enorme cupola di rame in stile minareto e la facciata già abbellita con finestre ad arco in stile mediorientale - ma sopra a quello che appare a tutti gli effetti uno stabile adibito a moschea, ci sono anche vere e proprie abitazioni.

Inutile sottolineare che i residenti del posto sono sempre più preoccupati. «A una cinquantina di metri da via Maderna, in via Salomone, ci sono la chiesa e la parrocchia di via San Galdino - spiegano polemicamente alcuni cittadini che abitano in via Sordello -. Evidentemente qualcosa non funziona in Comune se chiunque può modificare a suo piacimento uno stabile che era un magazzino, farlo diventare una moschea a tutti gli effetti con tanto di cupola appena installata e il minareto già pronto di fianco per essere tirato su».

Molte le reazioni politiche. «Presenterò un'interrogazione per capire chi ha autorizzato i lavori di via Maderna e in cosa consistono esattamente - commenta Alessandro De Chirico, vice capogruppo di Forza Italia in Comune -. Di certo le preoccupazioni dei residenti sono legittime ed è incomprensibile l'atteggiamento dell'assessore Carmela Rozza che, alla richiesta di chiarimenti, ai cittadini ha risposto di fare un accesso agli atti. Capisco che l'assessore sia impegnata in campagna elettorale e che chi pretende sicurezza non sia un suo potenziale elettore, ma è questa la trasparenza di cui tanto si pregiano lor signori democratici?».

Caustico Max Bastoni, consigliere comunale e capogruppo alla Città metropolitana della Lega Nord. «C'è una legge regionale sui luoghi di culto che il Comune continua imperterrito a disattendere direttamente o indirettamente. Il Corano non ne parla ma le cronache sì». E conclude: «Beppe Sala è il nuovo mullah di quegli islamici che pensano di poter fare quello che vogliono. Se non fosse vero ci sarebbe da ridere. Qui c'è solo da piangere».

«In via Maderna si consentono abusi edilizi e illegalità e allo stesso tempo in altre moschee abusive, in via Cavalcanti e in via Cosenza, continuano i disagi per i cittadini mentre gli islamici si sentono sempre più forti, grazie al silenzio del Comune. - puntualizza il consigliere comunale di Forza Italia Silvia Sardone -. Le comunità musulmane fanno quello che vogliono, contando sulla vicinanza di Palazzo Marino.

È semplicemente vergognoso che i milanesi vengano costantemente non calcolati e che siano consentiti tali abusi che sicuramente agli italiani mai verrebbero concessi. Sala non ha niente da dire o distoglierà lo sguardo come sempre?».

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