Moschea al Palasharp, il Comune annulla l'affidamento dell'area

Avviato il procedimento contro l'associazione islamica E il bando è tutto da rifare

Alberto Giannoni

Un altro colpo al piano comunale per le moschee. Il Comune annulla l'assegnazione dell'area di via Sant'Elia, destinata a ospitare una delle due moschee previste dal suo bando. L'avvio del procedimento è stato annunciato ieri da Palazzo Marino e segna il definitivo fallimento del piano comunale, che ha già subito un colpo notevole sull'altra area, quella di via Esterle. Qui, per gli ex bagni pubblici a due passi da via Padova, è in atto un braccio di ferro che dovrebbe essere risolto davanti al Tar proprio in questi giorni. La materia del contendere è l'esclusione di un'associazione per un precedente contenzioso in atto col Comune. Anche a Lampugnano potrebbe determinarsi un'esclusione ed è il Comune a spiegare perché: sono stati verificati i requisiti previsti dalla legge per la partecipazione al bando degli assegnatari. «Dai controlli - spiega Palazzo Marino - è emersa la difformità tra il contenuto delle dichiarazioni rilasciate dal legale rappresentante di ente appartenente alla costituenda Fondazione Associazione Islamica partecipante per il lotto 2 Sant'Elia e quanto emerso dal casellario giudiziale del medesimo rappresentante successivamente acquisito dalla Pubblica amministrazione». «È interesse dell'attuale Amministrazione - spiegano dal Comune- conseguire tutte le informazioni utili per l'eventuale procedura di annullamento dell'assegnazione temporanea». L'Associazione Islamica avrà 60 giorni per «difendersi», il Comune ne avrà 90 giorni per concludere la procedura di autotutela. «Il Comune - ammette l'assessore Pierfrancesco Majorino - attualmente non è in grado di provvedere né all'assegnazione dell'immobile di via Esterle né all'assegnazione delle area di via Sant'Elia e via Marignano. Personalmente sono dispiaciuto della cosa perché ritengo il progetto presentato dall'Associazione Islamica di Milano serio, innovativo e molto bello». Majorino spiega anche che l'assegnazione, a causa delle scelte della Regione, non sarà sufficiente. «Il Consiglio comunale dovrà infatti licenziare un piano finalizzato alla identificazione delle aree idonee alla realizzazione di luoghi di culto. Credo che questi mesi servano a tutti da lezione». Majorino parla di «una Regione totalmente e follemente ostile nel garantire il diritto di culto». Ma riconosce che il tentativo del Comune «non arriva ad ottenere il risultato desiderato nei tempi prospettati» e che il mondo musulmano «al suo interno appare molto diviso». Infine un rituale: «Come ha giustamente detto il sindaco noi comunque andiamo avanti».

Affermazione che oggi non significa niente, visto che non ci sono né i tempi né le condizioni tecniche per realizzare il piano. Il candidato del centrosinistra Beppe Sala però conferma: «Qual è il problema di costruire una moschea in una città internazionale e contemporanea come Milano?».

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