«La moschea in viale Certosa? Servono regole e referendum»

Viale Certosa, 146. Non è più l'indirizzo di una concessionaria di auto, come fino a poco tempo fa. Sarà l'indirizzo della moschea di Milano, quella che vuole il Comune, andando incontro alla proposta che le è giunta dai rappresentanti della Giordania. La partita è a buon punto, d'altra parte manca poco all'Expo, quando la città ospiterà turisti e personalità di mezzo mondo (compreso quello arabo) e dovrà garantire a tutti un'accoglienza adeguata. È questa la preoccupazione che ha spinto gli ambienti giordani a muoversi. E Palazzo Marino è stato ben lieto di mettere la proposta di viale Certosa su una corsia preferenziale rispetto a quella del Caim, il coordinamento delle associazioni islamiche che ha già presentato nero su bianco un progetto per costruire cupola e minareto nella zona del Palasharp a Lampugnano.


Anche il progetto di viale Certosa, però, riscuote reazioni contrastanti. La Lega con Matteo Salvini e Fratelli d'Italia con Riccardo De Corato chiedono il referendum. Forza Italia vuole regole più stringenti su sicurezza, viabilità e logistica.

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