
Moschee più vicine. Con fatica il centrosinistra che governa Milano sta mettendo a fuoco una soluzione del caso-luoghi di culto. Nel clima di incertezza che regna a Palazzo Marino, sindaco e vicesindaco hanno lasciato che fosse l'assessore Pierfrancesco Majorino a gestire la partita. E Majorino ha dovuto cercare una mediazione all'interno del partito, con un'ala decisamente intenzionata a chiedere garanzie e regole ai centri islamici. La mediazione è stata trovata e ha portato a un documento che ieri è stato approvato dalla direzione metropolitana: il documento fornisce a tutti i comuni amministrati dal centrosinistra una serie di criteri da adottare nell'approccio a vicende simili (che non sono esclusiva di Milano, anzi). Il documento prevede diverse strade per soddisfare l'esigenza dei luoghi di culto delle diverse comunità: un modello di intervento pubblico diretto, ma anche un possibile accordo con uno Stato estero e infine la possibile concessione in comodato d'uso a titolo oneroso di aree comunali, dopo la firma di un protocollo d'intesa e dietro pagamento del corrispondente diritto di superficie. Questa terza possibilità viene indicata come «la più coerente con i criteri» definiti dal partito, quella «che più si avvicina ai principi di rispetto e coinvolgimento delle diverse comunità che contraddistinguono il nostro partito». Si stabilisce comunque che la concessione deve avvenire «previa presentazione da parte del soggetto interessato di un progetto e delle adeguate garanzie di sostenibilità e trasparenza gestionale e finanziaria dello stesso, nonchè dell'impegno a farsi carico della realizzazione e della gestione del luogo di culto a proprie spese». Si precisa inoltre che «i rapporti tra amministrazioni comunali e i soggetti coinvolti nella concessione dell'area pubblica dovranno essere improntati alla massima trasparenza, anche attraverso strumenti periodici di rendicontazione delle attività svolte». Soddisfatta per l'esito della discussione interna l'assessore Carmela Rozza, che aveva a cuore in particolare i riferimenti alle garanzie: «È una sintesi che condivido - ha detto - e mi ritrovo nei passaggi che si riferiscono a Costituzione e legalità. Si tratta di una mediazione ma mi pare che trovi il giusto equilibrio».
Resta, su tutta la vicenda, il «no» di Forza Italia, sempre più netto: «Non siamo contrari in linea di principio - spiega il capogruppo Pietro Tatarella - ma oggi non ci sono le condizioni e non ci sono perché il Comune ha scelto gli interlocutori sbagliati. Per Expo va benissimo la soluzione di un luogo di preghiera temporaneo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.