L’assessore Stefano Boeri piange miseria. Milano «è fanalino di coda» nelle spese dei Comuni per la Cultura. Prende ad esempio il bilancio di previsione 2010, dove Roma ha destinato al settore il 2,7% del budget, Firenze il 2,3, Venezia, Genova e Torino tra l’1,8 e 1,5%. Sotto la Madonnina lo 0,71%. E Boeri, che nei giorni scorsi ha fatto infuriare il sindaco Pisapia per il pasticcio dei concerti all’Arena, ieri in Commissione Bilancio batteva cassa. Preoccupato - a poche ore dall’accesa riunione di maggioranza sui tagli agli assessorati che si è prolungata fino a notte - che le sue spese venissero ulteriormente intaccate. Nel Bilancio che sta per entrare in aula «la Cultura subirà già il taglio di un milione rispetto all’anno scorso», in pratica il 3,52% se si confrontano i 28,8 milioni dell’assestato e la previsione di 27,8 milioni, che andrà a pesare quasi interamente sugli Spettacoli. Tant’è, un reclamo che ha senso visto il rilancio della cultura era tra gli obiettivi della giunta arancione, mentre come ammette l’assessore, si è arrivati «a una condizione misera». E Boeri in commissione ha ricordato che «il Comune è tornato ad investire nella produzione di mostre in proprio». Un bell’impegno, anche oneroso. Peccato che la prima esposizione sia stata «Dario Fo a Milano. Lazzi, sberleffi e dipinti» dedicata appunto al Premio Nobel, amico e supporter in campagna elettorale di Pisapia. Mentre la crisi e i tagli del governo costringono gli enti a grossi sacrifici e a scegliere con oculatezza i servizi, la mostra di Fo si è chiusa domenica con un bilancio di 15mila visitatori in due mesi e mezzo. É costata al Comune quasi 200mila euro. La spesa dell’amministrazione divisa per gli ingressi fa quasi 14 euro a visitatore. Si può anche dimezzare, ad essere generosi, restituendo al Comune l’incasso intero dei biglietti e tralasciando le spese vive del museo. Ma forse non sbaglia il Pdl Pietro Tatarella a sottolineare che «i privati hanno interesse a realizzare mostre che attirino e dunque siano di interesse dei visitatori, forse è meglio che il Comune eviti di produrle se si danno fondi ad artisti “amici“ ma che ai milanesi, così dicono i numeri, non interessano». Caccia grossa di Boeri agli sponsor, i 7 milioni messi in previsione sono un’incognita.
Duecentomila euro per la mostra di Fo, ben 290mila euro per il Carnevale ambrosiano affidato con gara a febbraio ad una cordata in cui spiccava l’Arci di Emanuele Patti (supporter della campagna arancione). Ma nel Bilancio di Boeri vengono poi sacrificati i soldi per l’Estate milanese, da 319mila euro del consuntivo 2011 ad appena 60mila, per il Natale si passa da 599mila euro a 59mila. La giunta dimezzerà il contributo al Teatro degli Arcimboldi (550mila euro) e nel 2013 conta di privatizzarlo con gara. Taglio del 25% al Festival Mi-To, Pdl e Lega che chiedono «l’azzeramento».
L’affaire Arena innervosisce ancora il sindaco, che ieri ha presentato l’Heineken Festival che si terrà alla Fiera di Rho a luglio. Sulla vicenda dei concerti al parco Sempione ha rimarcato, «da domani mi occuperò anche di questo, la questione dell’Arena è stata gestita dall’assessore alla Cultura, non ho idea di come si concluderà anche se spero in una fine positiva per tutti, aspettiamo gli eventi». Certo, ha rimarcato, «bisogna rafforzare i rapporti con tutti coloro che fanno un’offerta culturale positiva per la città» per l’Heineken a Milano «ci hanno messo 5 minuti a convincermi». Boeri assicura di aver «condiviso con il sindaco tutti i passaggi», e pensa che «all’Arena, magari ad agosto, riusciremo comunque a proporre musica, con un programma diverso». E rispolvera (ne avesse bisogno) un’altra vicenda che lo fece litigare ad ottobre con Pisapia, il Museo dell’arte contemporanea a Citylife, da realizzare con 45 milioni dei privati.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.