Cronaca locale

Movida e alcol ai minori Il Comune striglia i locali

«Rispettino i divieti o saranno corresponsabili» Lotta anche ai parcheggi abusivi e al rumore

Movida e alcol ai minori Il Comune striglia i locali

C'è da essere obiettivi: l'estate, almeno fino ad ora, è meno afosa del solito, con il monsone serale che arriva a rinfrescare l'asfalto; anche le zanzare sembrano sedate, arginate forse dalla disinfestazione. Il problema dell'estate 2018 a Milano però, sembra essere quello della movida fuori controllo. L'aggressione di Niccolò Bettarini la mattina del primo luglio ha riportato all'attenzione la questione: le dieci coltellate con cui è stato ferito gli sono state inferte dopo una lite proprio fuori dall'Old Fashion, uno dei templi del divertimento in città. È per questo che ieri pomeriggio è stato convocato dal prefetto Luciana Lamorgese un incontro del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, a cui hanno partecipato i vertici delle forze dell'ordine (il questore Marcello Cardona, il comandante provinciale dei carabinieri Luca De Marchis, e quello della Guardia di Finanza, Paolo Kalenda), e quelli politici.

Con la bella stagione, a dire il vero, già inoltrata, invertire la rotta o inasprire i controlli non era negli obiettivi della riunione. E l'affollamento dei punti di ritrovo per giovani, complici le giornate lunghe, non era nemmeno il solo punto all'ordine del giorno: il vertice, infatti, è durato quasi tre ore, e si è concentrato anche sul tema degli sgomberi e, forse, sullo stadio. Quanto alla movida, il livello di attenzione resta alto: di sicuro c'è che il «monitoraggio» da parte dei vigili attorno ai locali più a rischio «proseguirà», come ha garantito la vicesindaco di Milano e assessore alla Sicurezza, Anna Scavuzzo, presente alla riunione insieme al capo della polizia locale Marco Ciacci. Quello che i vigili potranno fare sarà, ad esempio, lottare contro i parcheggiatori abusivi, e contro chi disturba la quiete oltre l'orario consentito. A tutti però è chiesto di fare la propria parte, anche ai gestori di discoteche e pub: «Dovranno vigilare rispetto a situazioni potenzialmente pericolose, ad esempio non somministrando alcolici a minori o a chi è già in stato alterato». E saranno considerati «corresponsabili», forse con pene più aspre per chi infrange le regole. Nel caso dell'Old Fashion, tuttavia la chiusura di 30 giorni decisa dal questore è stata ridotta da un pronunciamento del Tar; e la visita inattesa del ministro dell'Interno Matteo Salvini, qualche giorno dopo la riapertura, ha segnato la pacificazione con i gestori.

Sul binario della collaborazione si muoverà anche la prefettura: Lamorgese è pronta a incontrare le associazioni di categoria, ad esempio quella che riunisce i titolari di locali notturni, ricordando i termini di un protocollo già esistente, che li obbliga ad avvertire immediatamente le forze dell'ordine in caso di situazioni di rischio. In effetti, nella vicenda Bettarini, è proprio questo uno dei punti ancora da chiarire: le indagini accerteranno se la security sia stata abbastanza tempestiva nell'avvertire la polizia.

Cooperazione ha chiesto anche Stefano Boeri, presidente della Triennale, che ha confessato che l'incidente accaduto al figlio di Simona Ventura non è poi un caso così isolato: «L'Old Fashion è affittuaria dei locali della Triennale, e noi abbiamo un rapporto costante con loro. Senza coinvolgerli non si risolve la situazione», ha ribadito.

Nel frattempo la Regione ha già pronto un Documento per la promozione della Sicurezza integrata a Milano, che l'assessorato ha mandato sulla scrivania del vicepremier Salvini per integrazioni. De Corato ricorda: «Il comitato andava convocato il 16 aprile, non il 16 luglio.

Ci vogliono squadre speciali di vigili che in estate siano concentrate sul problema dalle 20 alle 6 di mattina».

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